Di Admin (del 22/09/2008 @ 08:11:13, in Articoli, linkato 1886 volte)
Nei miei frequenti passaggi per il centro direzionale la sosta al bar di Salvatore è una tappa obbligata. Un buon caffé e l’occasione per una chiacchiera in armonia. Giorni fa però, ho dovuto rinunciarci. Nel bar mancava la luce. Le uniche scintille le sprigionava il volto esasperato di Salvatore. Ho ritenuto opportuno andar via senza fare domande. In seguito l’episodio mi è stato chiarito fin nei dettagli. L’erogazione della corrente era stata interrotta per morosità. Ma la storia è più complessa.
Due anni fa i gestori del bar avevano ricevuto una proposta. Passare da Enel Distribuzione, che vende energia sul mercato vincolato, a Enel Energia che opera sul libero mercato. In cambio si garantiva un prezzo bloccato per un anno. Accettata l’offerta è iniziato un piccolo calvario fatto di bollette poco comprensibili e di fatturazioni imprevedibili, con bollette inspiegabilmente assenti che poi d’improvviso riemergevano costringendo a pagamenti onerosi. Da qui la scelta di recedere dal contratto e tornare al vecchio gestore che almeno consente di accertare i propri consumi con una semplice verifica al contatore.
Dopo cinque mesi il cambio gestore non è ancora avvenuto e Enel Energia, causando gravi danni, ha sospeso la fornitura elettrica per il mancato pagamento di bollette che chi cura il bar mi ha giurato di non aver mai ricevuto. Qualcuno obietterà: le regole del libero mercato. Ma fino a che punto il mercato è “libero” di stritolarci?
Di Admin (del 29/09/2008 @ 08:11:51, in Articoli, linkato 1861 volte)
Adesso come farà Bernardo Iovene, il Peter Falk della redazione di Report? Da dieci anni, suo malgrado, si recava in Calata Capodichino. Lì dove la soprelevata costruita con i fondi post terremoto si spezzava, come in un incubo, davanti a un fabbricato abitato da quattro condomini. E caparbio, anno dopo anno denunciava una farsa che ci lasciava in viso un sorriso sporco di vergogna.
Nel tempo i progetti mutavano con disinvoltura. Nel 2001 il ponte doveva essere abbattuto e sostituito con un tunnel. Nel 2003 retromarcia, l’edificio andava raso al suolo. L’anno seguente nuova promessa: il palazzo distrutto sarebbe stato ricostruito di fianco. Il Tar di Napoli aveva ulteriormente ingarbugliato la questione affermando che lo stabile poteva essere demolito solo per ricostruire case e non infrastrutture.
Alla fine anche l’ultima proprietaria, la signora Maria Grazia Troiano Attianese è scesa dall’Aventino venendo a patti con il Comune per una cifra vicina ai 190.000 euro. Se non avesse accettato, avrebbe ricevuto un indennizzo sufficiente al massimo per l’acquisto di un box auto.
E il fabbricato è venuto giù ponendo fine alla vicenda. Buffa, se di mezzo non ci fossero le incapacità di tanti e le sofferenze di famiglie che per anni hanno vissuto con un catafalco davanti alle proprie finestre e sotto l’incudine di un esproprio forzato.
Ora in un anno e mezzo è previsto il completamento della soprelevata fino a Viale Maddalena. Non me la sentirei di giurarci. Report, baluardo del giornalismo indipendente e di qualità, ha mostrato lo scandalo. Toccava solo a loro preoccuparsi dei condomini di Calata Capodichino 259?
Di Admin (del 06/10/2008 @ 09:00:47, in Articoli, linkato 1931 volte)
La città si è incattivita. Mi rimbombano le parole di un collega di questo giornale. Era a Pianura per seguire il corteo antirazzista. Era lì perché se uno non vede le cose, come fa a raccontarle ai lettori? Era lì anche se conosceva bene i rischi a cui andava incontro. Tanto che alcuni “galantuomini” durante la manifestazione lo hanno additato: è lui! Per poi attaccarlo in una leale competizione dieci contro uno.
La città si sta incattivendo, tra bimbe che annegano nell’indifferenza, il linguaggio stragista della camorra e un razzismo strisciante che sfocia nella violenza più bieca. Eppure c’è ancora chi ha voglia di raccontare la città, il suo declino vertiginoso, sostituendosi alle firme prestigiose che attendono rilassati lo scorrere delle notizie di agenzia o firmano pezzi costruiti da altri. L’essenza più limpida del giornalismo pulsa nell’animo di tutti quei precari, nella accezione più larga del termine, che il mestiere ce l’hanno nel sangue. Che stanno in strada non per salire alla ribalta o per ostentare il disprezzo del pericolo ma perché non possono proprio farne a meno.
Giancarlo Siani, un fratello maggiore per tanti, riferendosi alle persone in odore di camorra diceva “se scrivo di loro, ne devo sapere più delle loro madri.” Giancarlo scriveva fino a tre pezzi al giorno, lavorava come un indemoniato. Il suo contributo al riscatto della città. È stato assassinato una sera di 23 anni fa in Piazza Leonardo. Era un precario del Mattino.
Di Admin (del 13/10/2008 @ 08:55:02, in Articoli, linkato 1882 volte)
Cosa sono le parole per uno scrittore? Strumenti del mestiere, certo. Ma anche brandelli di carne strappata per raggiungere il cuore di una storia. Questo rapporto controverso di odio amore hanno provato a catturarlo Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta con il Dizionario affettivo della lingua italiana curato per i tipi della Fandango.
Ne è venuto fuori un tascabile che ha raccolto le definizioni di scrittori del calibro di Domenico Starnone, Erri De Luca fino al recente vincitore dello Strega Paolo Giordano. Un dizionario intrigante chiuso dall’immancabile zuzzurellone, vocabolo preferito da Vinicio Capossela.
Vi ho partecipato descrivendo la mia ossessione. Multinazionale. Un lemma seriamente attuale alla luce dei disastri che stanno attraversando i mercati finanziari mondiali. Una crisi ampia ma temo non sufficiente a mutare lo stato delle cose.
Ai crolli dei giorni scorsi, seguiranno illusori rimbalzi da capogiro. E così la gente continuerà ad affannarsi inseguendo ricchezze virtuali, dando il suo spiacevole contributo all’agonia distruttrice di un sistema impazzito. Fino a quando gli effetti tangibili di questa crisi non si tradurranno in perdite di posti di lavoro.
Chissà se almeno allora in tanti proveranno a dar luogo a un mondo diverso. Dove espressioni come finanza creativa e libero mercato siano definitivamente smascherate per quel che sono: formule truffaldine. E si affermi un’etica della finanza indispensabile per un futuro sereno.
Di Admin (del 20/10/2008 @ 09:00:59, in Articoli, linkato 1915 volte)
George Orwell ci aveva messo in guardia. Nel suo irrinunciabile 1984 lo scrittore britannico aveva profetizzato, già nel lontano dopoguerra, scenari che puntualmente si stanno verificando. Un’ombra segue tutti i nostri movimenti. Grazie all’uso di telepass, carte di credito, bancomat e alle telecamere installate ovunque, veniamo monitorati passo dopo passo.
Ma un pericolo ancora maggiore si nasconde dietro l’apparecchio al quale ormai non sappiamo più in alcun modo rinunciare. Il cellulare! Attenzione agli sms o mms di sconosciuti. Potrebbero celare un pericoloso virus in grado di tenere il nostro telefonino sotto controllo. La polizia postale sta indagando per capire se dietro la vendita di questo software illegale ci sia la mano di una organizzazione criminale.
Navigando in rete è facilissimo scaricare il software necessario all’intercettazione. Come anche acquistare uno spy phone già destinato a questi scopi. Un’azienda campana offre a mille euro un modello di una nota marca produttrice di cellulari. Il software nell’apparecchio intercetta conversazioni telefoniche, gli sms in arrivo e in uscita, ci segnala ogni volta che il telefono è stato acceso o è stata cambiata la sim, e persino la localizzazione del cellulare. Non bastasse, può fungere da microspia facendoci ascoltare a distanza tutti i rumori e le voci nel raggio d'azione del cellulare.
E allora occhio ai regali e non dimenticate mai la regola più importante: taci che il nemico ti ascolta!
Di Admin (del 27/10/2008 @ 09:11:06, in Articoli, linkato 1881 volte)
Ancora una volta Berlusconi coglie tutti di sorpresa e all’assemblea di Confindustria lancia Gianni Lettieri come candidato del Pdl alla carica di governatore o di sindaco. Per carità, a sua scelta, perché sempre di poltrone si tratta e non occorrono capacità e competenze diverse in due cariche così distanti fra loro.
Al di là del metodo, c’è qualcosa che non convince in questo tipo di annunci che, oltre al diretto interessato, sembrano rivolgersi ad altri soggetti. Certo non avrà fatto piacere alla classe politica campana di destra (mi si conceda l’ossimoro) un annuncio che ancora una volta li mette all’angolo, sancendo la cronica incapacità di produrre personalità politiche in grado di parlare alla città e risolvere i suoi problemi.
E chissà che il Cavaliere non abbia parlato a nuora perché suocera intenda. In sala era infatti presente Antonio D’amato, past president di Confindustria e leader della Seda, a lungo corteggiato da Berlusconi, che ha sempre rifiutato all’ultimo momento la candidatura preferendo occuparsi delle sue aziende. Tra D’Amato e Lettieri, è noto, non corre buon sangue.
Lettieri difficilmente scenderà in campo, ma ciò che resta in questo teatrino è la spregiudicatezza con cui la politica maltratta da anni la città. Tra un centro sinistra la cui credibilità si sbriciola ogni giorno di più e un centro destra che conferma la scelta, al di là delle emergenze, di non occuparsi in modo serio della città. Chi vuole l’agonia di Napoli?
Di Admin (del 03/11/2008 @ 09:24:41, in Articoli, linkato 1877 volte)
Lo confesso. A me Halloween non piace per nulla. E così quando ho visto mia moglie far indossare alle nostre bimbe dei cappellacci, se non altro creati con paziente abilità, ho abbozzato un sorriso di circostanza e mi sono defilato.
Halloween, ossia All hallows eve, Vigilia di tutti i santi, è assai popolare in America ma ha origini antiche. In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti che celebravano la fine dell'estate con il Samhain, il loro Capodanno. In quel rito il popolo credeva che i confini fra i regni dei vivi e dei morti si assottigliassero tanto da concedere alle anime di far ritorno a casa.
Mi hanno dunque confortato le parole del sindaco di Venezia e del Vescovo di Acerra. Anche a loro Halloween non va giù. Cacciari rivendica orgoglioso la storia del Carnevale di Venezia e punta il dito contro l’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario della festa delle Streghe. Il monsignore ha raccomandato l’apertura delle chiese nella notte di Halloween ricordando che i riti celtici erano praticati dai gerarchi nazisti e che l’anno scorso in quella notte a Perugia fu uccisa Meredith.
Eppure, a dispetto della crisi, i numeri parlano chiaro. Il volume di affari è in crescita. 370 milioni di euro spesi in party, travestimenti e zucche, che per fortuna costano meno di un euro al chilo.
Ai bimbi che assillanti urlavano dolcetto scherzetto non ho aperto la porta. Sarò più generoso il 6 gennaio quando preparerò calze della Befana per i bimbi meno fortunati.
Di Admin (del 10/11/2008 @ 08:40:03, in Articoli, linkato 1990 volte)
L’elezione del 44° Presidente degli Stati Uniti ha scatenato un vortice di commenti unilaterali. Un unico pensiero ha preso forma spinto da un entusiasmo diffuso. Svolta epocale, sogno che si realizza, fine della guerra civile americana dopo 147 anni, futuro radioso. Sono solo alcune delle espressioni diluviate in questi giorni.
Anche io ho avvertito un brivido osservando l’entusiasmo di tanti afroamericani. In loro leggevo la speranza del riscatto. Come mi ha colpito la commozione del Reverendo Jackson, una vita spesa in difesa dei diritti civili. Ma le cose sono ben più complesse.
Nessuna ricerca di originalità o volontà di andare sempre controcorrente. L’elezione di Barack Obama è stata, ancora una volta e prima di ogni cosa, un poderoso evento mediatico. Nulla di più. Sta a lui ora scrivere davvero pagine di storia nuova.
Leonardo Sciascia disse “Il nostro è un paese senza memoria e verità.” In America la situazione non è granché diversa.
Vedremo se Obama avrà la forza di ridare dignità al passato riscrivendo la storia delle Black Panter e delle esecuzioni firmate CIA contro Frank Hampton e molti altri leader del movimento per la liberazione degli afroamericani.
Vedremo se qualcuno pagherà per la sanguinaria guerra in Irak alla ricerca di armi di distruzione di massa inventate ad arte da un governo corrotto.
Vedremo se prevarrà un rispetto autentico verso il pianeta e gli uomini tutti. Solo allora avvertirò il vento soffiare in una direzione nuova.
Di Admin (del 17/11/2008 @ 09:01:00, in Articoli, linkato 1948 volte)
Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino si è detto pronto a incatenarsi ai cancelli d’ingresso della Motorola, la multinazionale americana che ha a sorpresa dichiarato l’intenzione di cancellare l’insediamento torinese rispedendo a casa 370 ingegneri specializzati.
Il sindaco non ci sta e denuncia: la Motorola dal 1998 ha ricevuto 11 milioni di euro di finanziamenti pubblici per il centro ricerche di Torino, da sempre considerato in termini di competenze come uno dei migliori del gruppo. Ma la riconoscenza, si sa, non esiste e il consiglio di amministrazione, riunitosi nei giorni scorsi in Illinois, ha deliberato la chiusura dello stabilimento.
Quello della Motorola è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Di multinazionali che vengono qui da noi, succhiano avide finanziamenti milionari, per poi gettare al vento centinaia di posti di lavoro, se ne è perso il conto. Texas Instruments, Marconi, Nestlè, 3M, Eds, sono solo alcuni esempi di una scandalosa lista destinata a rimpolparsi.
Di fronte a questo scempio nessun governo o sindacato negli ultimi anni ha agito in modo corretto. I rappresentanti locali si sono spesso ritrovati soli a difendere il proprio territorio con le insufficienti armi a loro disposizione.
L’attuale crisi economica che turba il nostro domani è la prova della crisi del sistema capitalistico o l’ennesimo artifizio creato dal sistema per stritolare i lavoratori? Cominciamo a porci a questa domanda e da qui, a ragionare in modo nuovo.
Di Admin (del 24/11/2008 @ 08:28:04, in Articoli, linkato 2023 volte)
Un vero democristiano non molla mai. Con questo proclama Villari ha chiarito, qualora ce ne fosse bisogno, che non sarà facile liberarsi di lui. Arenatesi da mesi intorno al nome di Leoluca Orlando, le trattative tra governo e opposizione per la nomina del presidente della Commissione Vigilanza Rai si erano interrotte con il colpo di mano del Pdl che a sorpresa aveva votato per Riccardo Villari, già presidente del Napoli Club Parlamento.
A dire il vero nel Pd molti avevano tirato un sospiro di sollievo. Il candidato voluto da Di Pietro non andava giù nemmeno a loro, come provano i due voti dati dai consiglieri dell’opposizione e i pizzini spediti sottobanco da La Torre (senatore Pd) a Bocchino (deputato Pdl) davanti alle telecamere di La 7.
E quando i nostri politicanti si sono accordati sulla indiscussa figura di Sergio Zavoli, Villari non è stato al gioco. Forti pressioni bipartisan l’hanno invitato alle dimissioni. Ma il suo radicato senso delle istituzioni, e non un insolito attaccamento alla poltrona, gli ha suggerito di rimanere saldo al suo posto.
Forse Villari soffre della sindrome dell’ex. Ex Dc, ex Cdu con Buttiglione, ex Udeur con Mastella, ex Margherita con Rutelli, ex Pd con Marini (il suo partito lo ha appena espulso), Villari non vuole diventare anche ex Presidente della commissione Rai. Ma è proprio così scontato che debba essere lui a levare il disturbo? L’epatologo napoletano prosegue inamovibile a far fare un fegato tanto a tutti.