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Il libero mercato (tanto libero da stritolarci)
Di Admin (del 22/09/2008 @ 08:11:13, in Articoli, linkato 1810 volte)

Nei miei frequenti passaggi per il centro direzionale la sosta al bar di Salvatore è una tappa obbligata. Un buon caffé e l’occasione per una chiacchiera in armonia. Giorni fa però, ho dovuto rinunciarci. Nel bar mancava la luce. Le uniche scintille le sprigionava il volto esasperato di Salvatore. Ho ritenuto opportuno andar via senza fare domande. In seguito l’episodio mi è stato chiarito fin nei dettagli. L’erogazione della corrente era stata interrotta per morosità. Ma la storia è più complessa.

Due anni fa i gestori del bar avevano ricevuto una proposta. Passare da Enel Distribuzione, che vende energia sul mercato vincolato, a Enel Energia che opera sul libero mercato. In cambio si garantiva un prezzo bloccato per un anno. Accettata l’offerta è iniziato un piccolo calvario fatto di bollette poco comprensibili e di fatturazioni imprevedibili, con bollette inspiegabilmente assenti che poi d’improvviso riemergevano costringendo a pagamenti onerosi. Da qui la scelta di recedere dal contratto e tornare al vecchio gestore che almeno consente di accertare i propri consumi con una semplice verifica al contatore.

Dopo cinque mesi il cambio gestore non è ancora avvenuto e Enel Energia, causando gravi danni, ha sospeso la fornitura elettrica per il mancato pagamento di bollette che chi cura il bar mi ha giurato di non aver mai ricevuto. Qualcuno obietterà: le regole del libero mercato. Ma fino a che punto il mercato è “libero” di stritolarci?