News in primo piano

Oggi concisi che andiamo a trovare Oreste

Nicola Pellecchia e Oreste Scalzone

Oggi concisi che andiamo a trovare Oreste”. Così mi accogliesti quel martedì di inizio 2010. Pochi giorni prima Oreste Scalzone si era sentito male. Era sceso a Napoli per partecipare a una giornata di studi dedicata a Roberto Silvi. Dovevamo parteciparvi anche noi, ma tu fosti trattenuto a Procida da un impegno all’ultimo momento e io non ebbi modo di intervenire. D’altronde mi avevi avvertito “Devi vedere se riesci a parlare…”. Continua a leggere

La recensione di Ermanno Gallo su Le Monde Diplomatique

Le MondeDiplomatique 15 Marzo

A vent'anni non si può fare altro per un'idea, se non morire per essa scriveva Bertold Brecht. Fuori da reazioni emozionali, risulta, tuttavia, che i Nap avevano intuito "l'universo foucaultiano": la città penitenziaria, la criminalizzazione preventiva dei ceti pericolosi, i produttori extralegali come consumatori di carcere, lo stato garante di flussi repressivi e finanziari. Continua a leggere

Vorrei che il futuro fosse oggi presentato ad Ancona in Storie d'Italia in bianco e noir

Presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggi

Il 5 marzo alla Casa delle Culture di Ancona presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggie Buio Rivoluzione. Con Mara Polloni e Jacopo Frey abbiamo discusso delle diverse forme letterarie attraverso le quali è possibile indagare la realtà. Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro.

La recensione di Romina Arena su MangialibriMangilibri 3 Marzo

Negli anni di piombo la galassia ‘lottarmatista’ ha partorito una realtà diversa da tutte quelle che allora si contendevano il primato della rivoluzione proletaria: i Nuclei armati proletari, i Nap, costola scismatica e armata di Lotta continua. Hanno un’idea ben precisa di cosa debba essere una rivoluzione e sanno anche da dove partire: dai dannati della terra, facendo proprio non Marx, né Lenin, tantomeno Mao, ma Frantz Fanon. Continua a leggere

La recensione di Diego Zandel su La Gazzetta del Mezzogiorno

La Gazzetta del Mezzogiorno 14 Febbraio

Senza alcuna mitologia, ma con gli strumenti dell'inchiesta giornalistica, la testimonianza dei sopravvissuti a quella stagione, non solo gli ex nappisti stessi, ma anche le vittime - tra queste, quella straordinaria del giudice Giuseppe di Gennaro, sequestrato dai Nap, Valerio Lucarelli racconta in capitoli densi di nomi, episodi, scenari, collegamenti, una storia estrema di uomini e donne. Continua a leggere

La recensione di Nicola Clemente su Il Roma

Il Roma 4 febbraio

Ci sono storie che per la loro crudezza, vengono celate, dimenticate e sepolte nell’oblio di un immaginario collettivo morente, per poi emergere improvvisamente grazie alla forza vitale di un flusso narrativo efficace. È questo il caso dell’ultima fatica letteraria di Valerio Lucarelli, Vorrei che il futuro fosse oggi. Continua a leggere

Vorrei che il futuro fosse oggi presentato a Napoli con Marcello Anselmo

Presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggi

Il 4 febbraio nella libreria Perditempo di Napoli dialogo con Marcello Anselmo che, per Vorrei che il futuro fosse oggi, ha coniato la definizione di Oggetto Letterario Non Identificato. I numerosi interventi del pubblico hanno mostrato quanto ancora oggi la vicenda nappista sia percepita come attuale.

Vorrei che il futuro fosse oggi presentato a Firenze con Nicola e Pasquale Abatangelo

Presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggi

Il 29 gennaio al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud dibattito con i Nicola e Pasquale Abatangelo ex militanti dei Nap, Francesco Mori, avvocato difensore nei processi politici degli anni Settanta, e Maurizio Lampronti di Archivio 68. continua a leggere »

La recensione di Sergio Lambiase sul Corriere del Mezzogiorno, seguita dalla mia replica

Corriere del Mezzogiorno 11 gennaio

E' Erri De Luca ad aprire il libro di Valerio Lucarelli Vorrei che il futuro fosse oggi racconto delle gesta dei Nap, che debuttarono ufficialmente con gli ordigni piazzati davanti a Poggioreale, San Vittore e Rebibbia col perentorio invito ai detenuti a intensificare la lotta "contro i lager borghesi" fino alla "rivolta generale nelle carceri".  Continua a leggere Leggi la mia replica a Lambiase

Nap, l'anomala lotta armata nata all'ombra del Vesuvio. Angelo Petrella su Il Mattino

Il Mattino 5 gennaio

Nel libro Lucarelli incontra dal vivo i protagonisti dell'epoca e riporta fedelmente le conversazioni tenute con loro. Il lavoro di documentazione è notevole; emerge il grande sforzo affrontato dall'autore per superare le reticenze, le omissioni e le rimozioni relative a un periodo storico di cui non si è ancora discusso abbastanza: ne viene fuori un puntuale affresco in cui ex terroristi, vittime e inquirenti discutono sugli oltre tre anni di attività dei Nap, riportando alla luce testimonianze ed episodi inediti. Continua a leggere

Vorrei che il futuro fosse oggi presentato a Roma con Benedetta Tobagi

Presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggi

L'8 dicembre alla Fiera del libro di Roma bel dialogo con Benedetta Tobagi. Pubblico numeroso, al cui interno spiccava la presenza di Alfonso Noce, capo dell'Antiterrorismo del Lazio, vittima di un attentato dei Nap, e del Giudice Giuseppe di Gennaro, rapito dai Nap nel maggio del 1975. continua a leggere »

Vorrei che il futuro fosse oggi presentato a Napoli con Goffredo Fofi e Isaia Sales

Presentazione di Vorrei che il futuro fosse oggi

Il 26 novembre alla ex mensa proletaria di Montesanto abbiamo discusso di Vorrei che il futuro fosse oggi con Goffredo Fofi e Isaia Sales. Un'ampia sala di norma occupata da bambini pieni di energia si è per qualche ora trasformata in un luogo di confronto. continua a leggere »

I nostri anni di piombo. Carlo Franco su Repubblica

Repubblica 26 novembre

Una stagione di vite bruciate sparando in nome dei Nap. Parliamo dei Nap e dei nostri - napoletani - anni di piombo. A fornircene l'occasione è l'uscita di un libro utile e interessante, ma anche la consapevolezza di vivere un periodo di tensioni e di lacerazioni molto simile a quello nel quale covò la ribellione. Quaranta anni fa. Continua a leggere

Vorrei che il futuro fosse oggi. La storia dei NUCLEI ARMATI PROLETARI

La copertina di Vorrei che il futuro fosse oggi

Due omicidi, quattro sequestri di persona, decine di attentati e un numero indefinito di evasioni: questo è il bilancio dei tre anni d’azione dei Nuclei armati proletari, organizzazione attiva a metà degli anni Settanta forte di un centinaio di militanti effettivi e con un seguito “esplosivo” dentro e fuori le carceri. Una storia mai raccolta e raccontata che qui rivive grazie alle testimonianze irrinunciabili dei protagonisti: ex nappisti, ma anche dirigenti di Lotta Continua, delle Brigate Rosse e di altri gruppi armati. E ancora: le vittime degli attentati, i poliziotti che li braccarono, i magistrati che li perseguirono, i giudici che li condannarono. Gli anni Settanta come non sono mai stati raccontati.


Le antologie

Qui si chiama fatica. Storie, racconti e reportage dal mondo del lavoro

La copertina di Qui si chiama fatica

Operai licenziati accampati sui tetti delle fabbriche, immigrati schiavizzati nelle campagne, giovani derubati della speranza di un futuro migliore: donne, uomini, ragazzini, famiglie intere alle prese con il lavoro che non c'è e con la difficoltà di riannodare i fili delle proprie vite. Otto viaggi per raccontare il mondo del lavoro, fra narrativa e reportage. Otto sguardi diversi ma intimamente partecipi, alla ricerca di un bandolo da cui partire per sbrogliare la matassa di quella che qui da noi si è sempre chiamata fatica.

Presente indicativo. Teatro e letteratura raccontano il presente

Il manifesto di Presente Indicativo

Presente indicativo, la rassegna di teatro civile diretta da Tina Femiano e Mario Gelardi, racconta attraverso il teatro, il nostro tempo, i giorni che viviamo. Il mio testo, recitato da Giuseppe Gaudino, è dedicato a Petru Birladeanu, il musicista rumeno ucciso a Montesanto "Per errore". Dal 4 al 14 Marzo al Teatro Elicantropo

Dizionario affettivo della lingua italiana

Copertina del Dizionario affettivo

Gli scrittori, per raccontare, usano le parole. Ma per gli scrittori le parole sono anche legami, idoli, feticci, oppure ragioni di insofferenza, di frustrazione. Le parole sono emotività, sono affetti. Matteo B. Bianchi ha chiesto a circa trecento tra narratori e poeti italiani, di individuare la loro parola “affettivamente” più significativa e di renderle omaggio nella forma di una classica definizione da dizionario. Ne è venuto fuori il primo Dizionario Affettivo della Lingua Italiana, un piccolo monumento di scrittura alle parole della nostra lingua.


Incontri con ...

Giovanni Pellegrino

Valerio Lucarelli tra Giovanni Pellegrino e Giovanni Fasanella

Al Museo Campano di Capua incontro con il Presidente Giovanni Pellegrino e il giornalista Giovanni Fasanella, autori di "Segreto di Stato" il libro che racchiude il lavoro svolto dalla Commissione stragi, forse giunta a un passo da verità inafferabili. continua »

Politicamente scorretto 2007

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Misteri italiani: il Noir che racconta la nostra storia recente. Coordinati da Carlo Lucarelli ne abbiamo discusso con Gianni Cipriani, Andrea Santini, Vittorio Demetrio Mascherpa, Alex Boschetti e Simone Sarasso. Guarda i miei interventi 1 - 2 o l'intero dibattito.

Convegno: Brigate Rosse, la Storia non scritta.

Valerio Lucarelli tra Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini

Al teatro comunale di Caserta abbiamo discusso della complessa storia delle Brigate Rosse dalle loro origini a oggi con il fondatore delle BR Alberto Franceschini, e Giovanni Fasanella, saggista. continua »

Buio Rivoluzione presentato a Milano.

Valerio Lucarelli tra Chiara Bertazzoni e Daniele Biacchesii

Alla Libreria Odradek lo scrittore e Vice Capo Redattore di Radio24 Daniele Biacchessi, e Chiara Bertazzoni, redattrice di Thriller Magazine mi hanno affiancato nella presentazione di Buio Rivoluzione. continua »