Giallo napoletano. I crimini che turbarono Napoli, raccontati su Repubblica

Il mostro di via Caravaggio

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La morte arriva a cena e non lascia colpevoli. Il massacro della famiglia Santangelo, ingiustamente attribuito a Mimmo Zarrelli.

Giovedì 29 Ottobre 1975. Dal balcone del suo appartamento al quarto piano di Via Caravaggio 78, lo sguardo di Domenico Santangelo si perde nel panorama. Scruta Napoli, il suo mare.

I ricordi volano a 35 anni prima quando era capitano di lungo corso. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Per undici anni amministratore del Rione Lauro, prima che una mai chiarita vicenda contabile gli facesse perdere la stima del Comandante. Ora non se la passa bene, si arrangia da rappresentante. In famiglia entrano tre stipendi ma lui ama il gioco del lotto e per quel vizio ricorre ... continua »

Il delitto Grimaldi

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Anna che bruciava la vita. Elena Massa e Anna Grimaldi, due donne le cui vite s'intrecciarono tragicamente.

In nome di Dio e sorretto dalla fiducia nella bontà che si nasconde nel fondo di ogni essere umano elevo la mia voce in difesa della vita rivolgendo un appello in favore di Luca Grimaldi perché i rapitori vogliano finalmente aver pietà.

Il 29 marzo 1981 Giovanni Paolo II rivolge questa preghiera a chi segrega il nipote di Achille Lauro. Il giovane Grimaldi era caduto nella trappola tesa dai suoi rapitori quattro mesi prima. Dopo aver trascorso il pomeriggio al cinodromo era stato tamponato all’altezza di via Caravaggio e prelevato con forza da cinque uomini incappucciati. Da allora era iniziata un’estenuante trattativa. ... continua »

Il delitto Bianconi

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L'ultima notte di Stefano ragazzo tradito dai sogni. L'assassinio dell'ingegnere perdutamente innamorato della sua compagna.

Di lei non poteva fare a meno. La bellezza mediterranea, lo sguardo caldo di Antonia Vigo stregavano gli uomini. Stefano Bianconi, giovane ingegnere torinese, se ne era perdutamente innamorato. Indifferente ai malumori provocati dalla loro relazione. I suoi genitori non amavano quella donna, temevano stesse usando il figlio per uscire da una vita complicata e mettersi alle spalle un passato burrascoso.

Davanti a quei moniti Stefano non arretrava di un centimetro, fedele al sacro contratto che li aveva uniti: “Non vi lascerete mai, nella gioia e nel dolore.” ... continua »

La valigia a Marechiaro

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Il maniaco di Marechiaro uccise due volte. un cadavere rinchiuso in una valigia, e un altro che affiora dal passato.

Anna non ha nessuna voglia di festeggiare. Il Natale 1983 giunge inopportuno a rimestare nel suo dolore. La malattia si è rivelata a ventisette anni senza preavvisi. Da quando le hanno diagnosticato un fibroma maligno la sua vita è cambiata. Il sorriso è sparito lasciando spazio alla paura. E una domanda ossessiva non le dà tregua. Perché proprio a me? Anna teme di non farcela, di non saper affrontare il calvario che l’attende. La disperazione rischia di prendere il sopravvento.

Insieme alla sorella quella mattina va in ospedale a trovare la madre in cura per le sue crisi depressive. Anna non ha colpe, ma l’addolora sapere che le difficoltà della madre nascono da ... continua »