Di Admin (del 24/11/2008 @ 08:28:04, in Articoli, linkato 2023 volte)
Un vero democristiano non molla mai. Con questo proclama Villari ha chiarito, qualora ce ne fosse bisogno, che non sarà facile liberarsi di lui. Arenatesi da mesi intorno al nome di Leoluca Orlando, le trattative tra governo e opposizione per la nomina del presidente della Commissione Vigilanza Rai si erano interrotte con il colpo di mano del Pdl che a sorpresa aveva votato per Riccardo Villari, già presidente del Napoli Club Parlamento.
A dire il vero nel Pd molti avevano tirato un sospiro di sollievo. Il candidato voluto da Di Pietro non andava giù nemmeno a loro, come provano i due voti dati dai consiglieri dell’opposizione e i pizzini spediti sottobanco da La Torre (senatore Pd) a Bocchino (deputato Pdl) davanti alle telecamere di La 7.
E quando i nostri politicanti si sono accordati sulla indiscussa figura di Sergio Zavoli, Villari non è stato al gioco. Forti pressioni bipartisan l’hanno invitato alle dimissioni. Ma il suo radicato senso delle istituzioni, e non un insolito attaccamento alla poltrona, gli ha suggerito di rimanere saldo al suo posto.
Forse Villari soffre della sindrome dell’ex. Ex Dc, ex Cdu con Buttiglione, ex Udeur con Mastella, ex Margherita con Rutelli, ex Pd con Marini (il suo partito lo ha appena espulso), Villari non vuole diventare anche ex Presidente della commissione Rai. Ma è proprio così scontato che debba essere lui a levare il disturbo? L’epatologo napoletano prosegue inamovibile a far fare un fegato tanto a tutti.