\\ : Storico (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Admin (del 05/03/2010 @ 07:16:02, in Articoli, linkato 1857 volte)

Hostess nei Club Eurostar

Il luogo ideale per rilassarsi nelle zone comfort , in un ambiente di design, riservato ed accogliente. Così, all’interno del loro sito, le Ferrovie dello Stato presentano i Freccia Club Eurostar, creati nelle principali stazioni nazionali per i viaggiatori in attesa di prendere il treno. A non convincere non è la legittima scelta di offrire un servizio agli utenti, ma i criteri di selezione del personale addetto. Infatti, a quanto riferisce il Corriere di Bologna, Trenitalia valuta solo le candidature di ragazze di bell’aspetto.

I sindacati sono sul piede di guerra. Alle loro orecchie è giunta voce di pressioni rivolte ai colleghi maschi e alle donne più avanti negli anni, affinché accettassero trasferimenti di servizio, per lasciare spazio alle più avvenenti fanciulle. Inutile sottolineare come in questo caso ci si troverebbe di fronte a una discriminazione figlia del velinismo che oramai pervade l’intera società.

Ad essere penalizzati da simili situazioni non sono solo gli uomini e le donne di mezza età, ma anche le tante ragazze nauseate da questo meccanismo per il quale è il proprio aspetto esteriore e non le capacità o l’esperienza, a essere premiato nella conquista di un posto di lavoro.

Ne Il grande Gatsby, Francis Scott Fitgerald scriveva: Sono contenta che sia una bambina. E spero che sia stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida.

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Di Admin (del 08/03/2010 @ 11:32:43, in Articoli, linkato 4421 volte)

Raffaele Cutolo

Citarsi non è mai elegante, ma a volte è utile. Tutti i segreti rinchiusi nella cella di Cutolo, questo il titolo di un articolo del novembre 2007, che metteva in risalto il regime carcerario anomalo cui dai primi anni Novanta è sottoposto l’ex capo della Nuova Camorra Organizzata.

Riflessioni tornate attuali dopo le dichiarazioni del procuratore capo di Salerno Franco Roberti che ha rivelato di essere stato a un passo dal raccogliere le verità di don Raffaele. Il boss aveva infatti espresso la forte volontà di pentirsi, grazie anche al percorso di ravvedimento religioso intrapreso al fianco dell’allora vescovo di Caserta Nogaro.

Ben quindici incontri preliminari avuti con Roberti e con il Pm Alfredo Greco avevano preparato il terreno al pentimento di Cutolo che, per favorire il lavoro dei giudici, era stato trasferito dal lontano carcere di Belluno a quello di Carinola e da lì doveva essere spostato in una località segreta. Poi, quando il programma di protezione era oramai pronto, l’improvvisa retromarcia. Cutolo non si vuole più pentire. A farlo ricredere sarebbero state la sorella e la moglie.

Per Roberti, invece, la realtà è un’altra. I servizi segreti avrebbero minacciato Cutolo. Le sue parole potevano far cadere tanto la prima, quanto la seconda Repubblica. Roberti specifica che la sua è solo un’ipotesi. Forse assai vicina alla verità. Quando il boss che voleva farsi Stato morirà, in tanti tireranno un sospiro di sollievo.

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Di Admin (del 23/03/2010 @ 10:53:11, in Articoli, linkato 1649 volte)

Walter Veltroni supereroe

Scrive per Rizzoli un libro che, attraverso un viaggio generazionale, racconta la storia italiana recente, dal fascismo al terrorismo, e immagina quella futura tra speranze e inquietudini.

Compone per Einaudi un’opera teatrale dedicata alla tragedia dello stadio Heysel, costata la vita a trentanove tifosi della Juventus accorsi a Bruxelles per assistere alla finale di coppa dei Campioni.

Indirizza una lettera al ministro Alfano per chiedergli di riaprire il caso Pasolini, certo che le nuove tecnologie a disposizione degli investigatori possano svelare come morì il poeta.

E poi ancora, invita la Commissione Antimafia a controllare con severità la lista degli eletti e a far decadere tutti i collusi. Vola da Albenga, dove incoraggia il sindaco Tabbò, a Bari dove si spende per Nichi Vendola. Trova il tempo per rilasciare al Tg3 un’intervista nella quale definisce la riforma della sanità varata da Obama, come una delle più belle pagine della storia del riformismo.

Non avete ancora capito di chi stiamo parlando? Ma del mitico Walter Veltroni, che dopo aver malinconicamente abbandonato la guida del Pd ha ritrovato uno smalto e una voglia di fare da far impallidire persino Superpippo.

Un dinamismo quantomeno sospetto all’alba di una tornata elettorale che non promette nulla di buono per il Pd. Che Walter stia cercando consensi per riconquistare una nuova e più ampia leadership della malconcia sinistra italiana?

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Di Admin (del 26/03/2010 @ 10:59:41, in Articoli, linkato 1717 volte)

Il BhutJolokia: la nuova arma di distruzione di massa

Adoro la cucina indiana. Purtroppo i ristoranti sorti nella penisola in taluni casi propongono piatti troppo vicini ai nostri gusti, tradendone l’idea originale. Ma tra le mie amiche annovero chi l’arte della cucina indiana ce l’ha nelle mani e nella mente, e così, di volta in volta, ho il privilegio di scoprire sapori del tutto inediti.

In un florilegio di spezie piccanti e stuzzicanti, la cucina indiana, insieme a piccoli e naturali effetti collaterali, garantisce l’appagamento del palato più esigente e benefici all’intero apparato digerente. Per non parlare poi delle innate potenzialità afrodisiache delle spezie.

I vertici militari indiani si sono però spinti oltre, utilizzando un peperoncino per la messa a punto di una granata. Nella costruzione dell’arma gli indiani si sono avvalsi del Bhut Jolokia, ossia peperoncino serpente, una spezia il cui grado di piccantezza raggiunge vette difficilmente eguagliabili nella scala Scoville, la scala di misura usata per determinare la potenza di un peperoncino. I gas prodotti risulterebbero insuperabili per disperdere adunate non gradite o per immobilizzare soggetti pericolosi.

Il Bhut Jolokia finora era stato adoperato come repellente per mosche e zanzare o per tenere lontani gli elefanti. In ogni caso, l’arma non risulta essere tossica. Non c’è rischio, dunque, che Obama debba monitorarne l’accumulo o invadere l’India per salvaguardare il mondo.

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Di Admin (del 29/03/2010 @ 07:04:07, in Articoli, linkato 1661 volte)

Non faccia il napoletano? Ma mi faccia il piacere!

Luoghi comuni e retaggi del passato. Pericoli che si annidano ovunque e saltano fuori quando meno te l’aspetti. Gli esempi si sprecano. La Bulgaria è entrata a far parte dell’Unione europea ma si continua a parlare di maggioranza bulgara per indicare un regime illiberale. Da due anni in Turchia è vietato fumare nei luoghi pubblici, ma all'infinito si esclamerà: fumi come un turco! Secoli fa a Roma fu concesso a tutti i portoghesi di assistere gratuitamente a uno spettacolo e in tanti si spacciarono per lusitani. Da allora sopravvive l’antico detto fare il portoghese per rimarcare coloro che non pagano il biglietto.

Si resta perplessi però, quando a cadere in queste banalità sia addirittura un magistrato. Non faccia il napoletano. Questo, infatti, l’invito lanciato da un giudice durante un processo a Parma a un testimone che non rispondeva in modo esaustivo. Sentitosi offeso, l’indagato si era rivolto alla Cassazione per ricusare il giudice, ma gli ermellini hanno prontamente ribadito: non faccia il napoletano non era un’offesa ma una corretta sollecitazione di un testimone poco reattivo.

Seguendo la sentenza, a turno potremo dare del parmigiano tanto al giudice che ha proferito l’invettiva, invitandolo a levarsi il prosciutto davanti agli occhi, quanto agli ermellini che l'hanno giudicata legittima, sottolineando la stagionatura forse un tantino eccessiva delle loro menti. Senza per questo mancare di rispetto.

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Di Admin (del 03/04/2010 @ 05:01:48, in Articoli, linkato 1878 volte)

Il comandante Marcos in una foto di Ricardo Trabulsi

In Messico il giorno degli innocenti, l’equivalente del nostro pesce d’aprile, si festeggia il 28 dicembre. Non poteva essere uno scherzo dunque, quello del quotidiano messicano La Reforma che la scorsa settimana aveva sbattuto il volto del subcomandante Marcos in prima pagina.

Ad affidare al giornale le foto del leggendario guerrigliero senza il suo tradizionale passamontagna era stato un disertore dell’esercito zapatista. Che, per non deludere nessuno, aveva consegnato anche un corposo dossier contenente le fotografie di altri leader dell’esercito di liberazione nazionale e persino le inconfutabili prove dei finanziamenti occulti dell’Eta basca.

Elementi per nutrire dubbi sulla veridicità delle foto non mancavano, a partire dal volto giovanile spacciato per Marcos, le cui generalità sono note da tempo e che a giugno festeggerà cinquantatré anni. Ma la rivoluzione mantiene in forma il corpo e la mente, avranno pensato gli scaltri giornalisti de La Reforma che, grazie alla loro fonte segreta, sono incappati in una clamorosa figuraccia mondiale.

Il presunto Marcos infatti, altri non era che Leuccio Rizzo, trentottenne di Galatina, da due anni in Messico per il comitato Chiapas Maribel di Bergamo. Venuto a conoscenza del misfatto Rizzo, pur riconoscendo la sua ammirazione incondizionata per l’esercito zapatista, ha immediatamente richiesto una smentita ufficiale e avviato un’azione legale per il risarcimento dei danni subiti.

Per conoscere la realtà del Chiapas Maribel visita il sito http://chiapasbg.wordpress.com/

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Di Admin (del 12/04/2010 @ 15:41:18, in Articoli, linkato 1788 volte)

Immagine tratta dal sito http://lucaenoch.ilcannocchiale.it/

Torniamo a parlare di sentenze discutibili. Dopo la 11.618 emessa dalla Corte di Cassazione per la quale il magistrato che nel tribunale di Parma si era rivolto a un testimone intimandogli di non fare il napoletano, non aveva espresso che una serena sollecitazione a un testimone ritenuto evasivo, la nuova sentenza giunge dal tribunale di Treviso. I giudici hanno stabilito che l’espressione “Negro di m….” sia da ritenersi un’ingiuria, priva però dell’aggravante dell’odio razziale.

I fatti risalgono al 2006, quando il titolare di una lavanderia nel trevigiano aveva richiesto a un cliente senegalese il pagamento anticipato del servizio. Il diverbio che ne era scaturito era terminato con pesanti insulti da parte del commerciante, che aveva definito il suo cliente negro di m…, e persino comunista. Il commerciante è stato condannato al pagamento di un’ammenda di 250 euro e delle spese legali, ma ha evitato sanzioni peggiori.

Si è ora in attesa delle motivazioni della sentenza che la Procura depositerà entro cinquanta giorni. Lì scopriremo magari giustificazioni nobili, e ampio risalto verrà dato all’uguaglianza dei popoli. O, più probabilmente, si sdoganerà un gergo profondamente offensiva, sancendone l’ingresso nel lessico comune. Il prossimo passo potrà essere la completa depenalizzazione di simili espressioni. E di sentenza in sentenza, scivoleremo sempre più verso un pozzo di odio, ostilità e ignoranza.

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Di Admin (del 15/04/2010 @ 06:15:19, in Articoli, linkato 1792 volte)

Immagine tratta dal sito http://www.777click.com

Con gli amici della mia adolescenza ogni piccola divergenza di opinione veniva immediatamente appianata da una scommessa. Gli argomenti non mancavano mai, dallo sport alle pronosticate, e quasi mai realizzate, conquiste femminili. Quando tutto mancava, all’angolo della strada si puntava sull’ultima cifra della targa della macchina di passaggio. Pari vinco io, dispari vinci tu.

Oggi la scommessa è un business dalle dimensioni astronomiche. Ovunque è possibile puntare su qualsiasi evento. E così la Roma è favorita sull’Inter nella corsa per lo scudetto e chi è certo della convocazione di Amauri ai mondiali in Sudafrica vincerà cinque volte la cifra investita. La patria della scommessa resta l’Inghilterra. Lì, da sempre, si punta su ogni evento e il gossip ultimamente la fa da padrone. Un esempio su tutti, la separazione della coppia Pitt-Jolie.

Ma quella accettata dal noto bookmaker William Hill è una scommessa davvero originale. Oggetto della giocata, l’elezione a Primo Ministro di William Eric Jones, un bambino di dieci anni. Un amico di famiglia ha infatti puntato dieci sterline sulla futura nomina. Se il pronostico si rivelerà esatto vincerà 250.000 sterline, poco meno di trecentomila euro.

Chissà, forse davvero un giorno il piccolo Eric varcherà la soglia di Downing Street e magari come primo provvedimento abolirà, con effetto retroattivo, tutte le scommesse avente per oggetto la vita e le scelte dei bambini.

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Di Admin (del 19/04/2010 @ 04:35:13, in Articoli, linkato 1870 volte)

Una vignetta di Mark Fiore

Think different. Con questo slogan Steve Jobs rivoluzionò il corso di Apple che, dopo un periodo di appannamento, si trasformò in azienda icona per intere generazioni. Ma i recenti fatti sembrano dimostrare che, prima di ogni cosa, la Apple è una potente multinazionale, il cui modo di pensare non è poi così distante dalle sue consorelle.

Nei mesi scorsi infatti Mark Fiore, scrittore, comico e fumettista americano, mai troppo tenero con i personaggi che contano, ha sottoposto alla Apple una serie di sue vignette. Ma l’azienda di Cupertino, in palese contraddizione con la propria filosofia, ha rifiutato l’applicazione giudicando la satira di Fiore materiale reprensibile, al pari di testi pornografici o osceni. Insomma, senza girarci troppo attorno, una velata forma di censura realizzata contro chi ha fatto del web il luogo unico e ideale del proprio lavoro.

Poi, il colpo di scena. Per la sua pungente ironia e la qualità dei suoi cartoni, Fiore si aggiudica il prestigioso premio Pulitzer. L’evento inatteso costringe la Apple ad una repentina retromarcia e a spalancare le porte degli iPhone al disegnatore. Un’ammissione di colpa che giunge tardiva, di certo favorita dalla recente popolarità acquisita dal vignettista.

A Steve Jobs non resta ora che rileggere le ultime parole del suo stesso spot. “Solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.”

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Di Admin (del 20/04/2010 @ 05:41:00, in Articoli, linkato 1827 volte)

Cinquemila arresti di presunti appartenenti a organizzazioni criminali, ventritré superlatitanti catturati dei trenta più pericolosi, beni sequestrati e confiscati per un controvalore superiore ai dieci miliardi di euro. Questi in sintesi i risultati riportati dal governo nella lotta alle mafie. Cifre impressionanti, ancor più se affiancate da un’altra inoppugnabile considerazione. Le grandi holding criminali continuano ad avvelenare intere regioni.

Resta dunque essenziale informare ed evitare che il silenzio, parente dell’omertà, favorisca chi adotta sistemi criminali privi di qualsiasi scrupolo e semina lutti infiniti. Riflettori accesi allora, sulle pesanti intimidazioni subite negli scorsi giorni da due uomini che della lotta alla criminalità hanno fatto e continuano a fare una ragione di vita.

Dapprima è toccato a Raffaele Magi, estensore della storica sentenza Spartacus che ha inflitto un duro colpo ai Casalesi, ritrovare una scia di sangue fuori all’ingresso della propria abitazione. Poco dopo Raffaele Marino, procuratore aggiunto a Torre Annunziata, ha ricevuto sette proiettili calibro 7.65 e pesanti minacce rivolte a lui e agli uomini della sua scorta.

Avvertimenti non in grado di scalfire l’integrità dei due magistrati, ma che dimostrano la complessa emergenza che ancora soffoca una fetta consistente del paese. Uomini come Magi, Marino e tutti coloro che a diversi livelli offrono il proprio impegno quotidiano nel tentativo di rendere più vivibile l’esistenza dei cittadini, non vanno lasciati soli.

Restare al loro fianco non significa però mostrare una stantia, se non addirittura dubbia solidarietà, quanto piuttosto condividere un percorso collettivo. La lotta per la rinascita di una terra non deve ridursi ad una mera azione repressiva. L’impagabile lavoro dei magistrati, che più di ogni altro conoscono le crepe nelle quali la criminalità organizzata si infiltra, può essere due volte prezioso ed indicare la strada agli interventi dell’intera classe politica.

Per raggiungere l’obiettivo è indispensabile capire che mafia e camorra si sconfiggono solo se un modello sano, equilibrato e dignitoso verrà garantito a chi oggi continua a essere abbandonato a se stesso e troppo spesso non ha altre possibilità, se non quella di abbracciare una strada di morte e disperazione.

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