Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 09/02/2010 @ 07:38:32, in Articoli, linkato 2176 volte)
Non ha futuro chi smarrisce le proprie radici. Parole che condensano il senso primario delle mostre, tre all’anno, offerte alla città dall’Accademia delle Belle Arti di Napoli. ‘Maestri’ il titolo della serie di mostre che rende ancora più limpido il progetto di Giovanna Cassese, direttrice dell’Accademia, e Aurora Spinosa, curatrice della Galleria, riaperta al pubblico dopo cinquant’anni nel giugno 2005.
In un luogo suggestivo come l’Accademia la parola Maestro ha ancora un sapore antico e richiama l’immagine di colui che, artefice e protagonista nella sperimentazione, riesce a trasmettere e formare le nuove generazioni, cui idealmente cede il testimone. Su questi presupposti è parso naturale inaugurare il ciclo di esposizioni monografiche con l’opera di Guido Tatafiore.
Dotato di un talento originale, Tatafiore fu artista eclettico e pose la ricerca al centro di tutta la sua stagione. Non si esaurì dentro una tendenza, né accettò, come racconta affabilmente Renato De Fusco, i diktat provenienti da una certa oligarchia veterocomunista che volevano imporre, persino all’arte, una visione tetra e monotona della vita. Ma si spinse sempre un passo più avanti, in un continuo rinnovarsi, dal neocubismo all’astrattismo, che pure non gli impediva di lasciare il segno.
Le sue opere cominciavano a prendere forma sin dalla preparazione di tele, colori e tutto quanto necessario. Un allestimento di cui amava occuparsi in prima persona con meticolosità. Oltre che pittore fu anche musicista, suonava la chitarra e il contrabbasso, ma la sua grande passione era rivolta al mondo delle barche. Mario Franco, curatore della mostra, ricorda il momento in cui Tatafiore, suo maestro, lo invitò nello studio di Bacoli per mostrargli non le sue opere, ma la barca in legno cui stava lavorando. La mostra, visibile fino al 27 marzo, rappresenta un ulteriore passo per la completa valorizzazione di Tatafiore.
Nelle sue opere giovanili faceva spesso capolino una giacca rossa, appoggiata allo schienale di una sedia, o allineata con altre giacche anonime sospese alla parete. Un tratto distintivo che può riassumere l’inquietudine di chi è ininterrottamente all’inseguimento di un qualcosa che sa, forse, non raggiungerà mai. La tensione emotiva che anima l’artista e lo distingue da chi fa dell’arte una professione.
Di Admin (del 12/02/2010 @ 12:18:30, in Articoli, linkato 1914 volte)
Vado dove c’è la gente che si diverte. Qualcuno l’aveva scambiata per una minaccia, un monito a chiunque intendesse vivere un momento di svago. Non ci provate, che arrivo io e vi ammoscio all’istante. Invece no, il segretario del Pd Pierluigi Bersani intende solo mostrare il volto nazionalpopolare del suo partito. E per farlo, ha annunciato la sua partecipazione al Festival di Sanremo.
L’interesse verso la kermesse canora era già emersa a più riprese nei giorni precedenti. Dapprima la presa di posizione sul problema che affliggeva il paese. Il caso Morgan. Il cantante era stato escluso dalla competizione dopo aver rivelato l’uso quotidiano di droghe. Bersani era intervenuto invocando per lui una nuova possibilità. Poi la decisione di Youdem, la social tv del Pd, di mettere in piedi un bel dopofestival, colmando così il grave e improvviso vuoto creato da mamma Rai.
Insomma, il Partito Democratico ha capito da che parte spira il vento. La gente non ha voglia di confrontarsi con questioni ben più urgenti, che pure emergono prepotenti. E allora zac, ecco il Pd che non ti aspetti e un Bersani smagliante sul palco dell’Ariston. C’è da chiedersi se gli organizzatori del Festival abbiano intenzione di predisporre una nuova sezione da dedicare al leader dell’opposizione e a tutti i politici pronti a seguirne le orme. Nel qual caso il titolo è già bello e pronto. Le solite proposte.
Di Admin (del 22/02/2010 @ 22:43:10, in Articoli, linkato 1973 volte)
A ventiquattrore di distanza Nicola Cosentino ha revocato le dimissioni irrevocabili presentate il giorno precedente. La querelle si è dunque spenta nel giro di una nottata e l’onorevole di Casal di Principe è ritornato ad essere sottosegretario all’economia e coordinatore regionale del Pdl.
A scatenare l’ira di Cosentino è stato l’accordo tra Berlusconi e Casini per il quale l’Udc garantisce l’appoggio a Caldoro per la presidenza della Campania ricevendo in cambio la nomina di Zinzi a candidato per la Provincia di Caserta. Ruolo che Cosentino intendeva affidare al senatore Giuliano, dopo che lui stesso, ritrovatosi indagato per presunti rapporti con il clan dei casalesi, aveva dovuto rinunciare alla corsa per la Campania.
In quella occasione Cosentino non aveva ritenuto necessario abbandonare i propri incarichi istituzionali. Quali dunque i veri motivi delle dimissioni di Cosentino, poi repentinamente revocate? A osservare solo in superficie è facile catalogarle come gesto istintivo, un’alzata di testa contro il partito che nel mosaico delle alleanze lo aveva fortemente penalizzato. Ma forse le cose non sono così semplici.
Per comprendere appieno certe scelte bisognerebbe conoscere da vicino le pressioni asfissianti che gravano sulla testa dei politici in Campania. Una regione dove troppo spesso lo stato inefficiente viene sostituito dalla camorra. Che ha proprie regole. Non scritte, ma inderogabili.
Di Admin (del 01/03/2010 @ 11:53:46, in Articoli, linkato 5512 volte)
Quando nel settembre dello scorso anno era stato estratto da una miniera sudafricana ci si era subito resi conto di trovarsi di fronte a un esemplare unico. Un diamante grezzo di cinquecento carati, grande quanto un uovo di gallina, dal peso superiore ai cento grammi. In più, una limpidezza fuori dalla norma.
Nessuna meraviglia dunque se sia stato venduto all’asta per la ragguardevole cifra di 35 milioni di dollari. Se l’è aggiudicato una gioielleria di Hong Kong che adesso ha un’unica urgenza: trovare un cliente che possa permettersi una pietra così preziosa. Si vocifera dell’interesse del Sultano del Brunei. Di certo la casalinga di Voghera non potrà farlo suo.
Ma davvero quel brillante vale una cifra simile? Esperti ed economisti ne sono certi, tuttavia il dubbio resta. Nel racconto Il sogno di Debs, un inarrivabile Jack London narrava di uno sciopero generale che aveva messo in ginocchio gli Stati Uniti, con i ricchi possidenti costretti a vendere la propria argenteria in cambio di un piatto caldo.
In effetti un diamante risulterebbe indigesto da mangiare, e in tempo di crisi varrebbe certo assai meno del valore che gli è stato riconosciuto. Ma, evidentemente, questi non sono tempi di magra. A proposito, oggi va in scena il primo sciopero nazionale dei lavoratori immigrati che vogliono dimostrare l’importanza dell’immigrazione per la tenuta sociale ed economica del paese. Ma questa è un’altra storia.
Di Admin (del 05/03/2010 @ 07:16:02, in Articoli, linkato 1950 volte)
Il luogo ideale per rilassarsi nelle zone comfort , in un ambiente di design, riservato ed accogliente. Così, all’interno del loro sito, le Ferrovie dello Stato presentano i Freccia Club Eurostar, creati nelle principali stazioni nazionali per i viaggiatori in attesa di prendere il treno. A non convincere non è la legittima scelta di offrire un servizio agli utenti, ma i criteri di selezione del personale addetto. Infatti, a quanto riferisce il Corriere di Bologna, Trenitalia valuta solo le candidature di ragazze di bell’aspetto.
I sindacati sono sul piede di guerra. Alle loro orecchie è giunta voce di pressioni rivolte ai colleghi maschi e alle donne più avanti negli anni, affinché accettassero trasferimenti di servizio, per lasciare spazio alle più avvenenti fanciulle. Inutile sottolineare come in questo caso ci si troverebbe di fronte a una discriminazione figlia del velinismo che oramai pervade l’intera società.
Ad essere penalizzati da simili situazioni non sono solo gli uomini e le donne di mezza età, ma anche le tante ragazze nauseate da questo meccanismo per il quale è il proprio aspetto esteriore e non le capacità o l’esperienza, a essere premiato nella conquista di un posto di lavoro.
Ne Il grande Gatsby, Francis Scott Fitgerald scriveva: Sono contenta che sia una bambina. E spero che sia stupida: è la miglior cosa che una donna possa essere in questo mondo, una bella piccola stupida.
Di Admin (del 08/03/2010 @ 11:32:43, in Articoli, linkato 4541 volte)
Citarsi non è mai elegante, ma a volte è utile. Tutti i segreti rinchiusi nella cella di Cutolo, questo il titolo di un articolo del novembre 2007, che metteva in risalto il regime carcerario anomalo cui dai primi anni Novanta è sottoposto l’ex capo della Nuova Camorra Organizzata.
Riflessioni tornate attuali dopo le dichiarazioni del procuratore capo di Salerno Franco Roberti che ha rivelato di essere stato a un passo dal raccogliere le verità di don Raffaele. Il boss aveva infatti espresso la forte volontà di pentirsi, grazie anche al percorso di ravvedimento religioso intrapreso al fianco dell’allora vescovo di Caserta Nogaro.
Ben quindici incontri preliminari avuti con Roberti e con il Pm Alfredo Greco avevano preparato il terreno al pentimento di Cutolo che, per favorire il lavoro dei giudici, era stato trasferito dal lontano carcere di Belluno a quello di Carinola e da lì doveva essere spostato in una località segreta. Poi, quando il programma di protezione era oramai pronto, l’improvvisa retromarcia. Cutolo non si vuole più pentire. A farlo ricredere sarebbero state la sorella e la moglie.
Per Roberti, invece, la realtà è un’altra. I servizi segreti avrebbero minacciato Cutolo. Le sue parole potevano far cadere tanto la prima, quanto la seconda Repubblica. Roberti specifica che la sua è solo un’ipotesi. Forse assai vicina alla verità. Quando il boss che voleva farsi Stato morirà, in tanti tireranno un sospiro di sollievo.
Di Admin (del 23/03/2010 @ 10:53:11, in Articoli, linkato 1738 volte)
Scrive per Rizzoli un libro che, attraverso un viaggio generazionale, racconta la storia italiana recente, dal fascismo al terrorismo, e immagina quella futura tra speranze e inquietudini.
Compone per Einaudi un’opera teatrale dedicata alla tragedia dello stadio Heysel, costata la vita a trentanove tifosi della Juventus accorsi a Bruxelles per assistere alla finale di coppa dei Campioni.
Indirizza una lettera al ministro Alfano per chiedergli di riaprire il caso Pasolini, certo che le nuove tecnologie a disposizione degli investigatori possano svelare come morì il poeta.
E poi ancora, invita la Commissione Antimafia a controllare con severità la lista degli eletti e a far decadere tutti i collusi. Vola da Albenga, dove incoraggia il sindaco Tabbò, a Bari dove si spende per Nichi Vendola. Trova il tempo per rilasciare al Tg3 un’intervista nella quale definisce la riforma della sanità varata da Obama, come una delle più belle pagine della storia del riformismo.
Non avete ancora capito di chi stiamo parlando? Ma del mitico Walter Veltroni, che dopo aver malinconicamente abbandonato la guida del Pd ha ritrovato uno smalto e una voglia di fare da far impallidire persino Superpippo.
Un dinamismo quantomeno sospetto all’alba di una tornata elettorale che non promette nulla di buono per il Pd. Che Walter stia cercando consensi per riconquistare una nuova e più ampia leadership della malconcia sinistra italiana?
Di Admin (del 26/03/2010 @ 10:59:41, in Articoli, linkato 1804 volte)
Adoro la cucina indiana. Purtroppo i ristoranti sorti nella penisola in taluni casi propongono piatti troppo vicini ai nostri gusti, tradendone l’idea originale. Ma tra le mie amiche annovero chi l’arte della cucina indiana ce l’ha nelle mani e nella mente, e così, di volta in volta, ho il privilegio di scoprire sapori del tutto inediti.
In un florilegio di spezie piccanti e stuzzicanti, la cucina indiana, insieme a piccoli e naturali effetti collaterali, garantisce l’appagamento del palato più esigente e benefici all’intero apparato digerente. Per non parlare poi delle innate potenzialità afrodisiache delle spezie.
I vertici militari indiani si sono però spinti oltre, utilizzando un peperoncino per la messa a punto di una granata. Nella costruzione dell’arma gli indiani si sono avvalsi del Bhut Jolokia, ossia peperoncino serpente, una spezia il cui grado di piccantezza raggiunge vette difficilmente eguagliabili nella scala Scoville, la scala di misura usata per determinare la potenza di un peperoncino. I gas prodotti risulterebbero insuperabili per disperdere adunate non gradite o per immobilizzare soggetti pericolosi.
Il Bhut Jolokia finora era stato adoperato come repellente per mosche e zanzare o per tenere lontani gli elefanti. In ogni caso, l’arma non risulta essere tossica. Non c’è rischio, dunque, che Obama debba monitorarne l’accumulo o invadere l’India per salvaguardare il mondo.
Di Admin (del 29/03/2010 @ 07:04:07, in Articoli, linkato 1753 volte)
Luoghi comuni e retaggi del passato. Pericoli che si annidano ovunque e saltano fuori quando meno te l’aspetti. Gli esempi si sprecano. La Bulgaria è entrata a far parte dell’Unione europea ma si continua a parlare di maggioranza bulgara per indicare un regime illiberale. Da due anni in Turchia è vietato fumare nei luoghi pubblici, ma all'infinito si esclamerà: fumi come un turco! Secoli fa a Roma fu concesso a tutti i portoghesi di assistere gratuitamente a uno spettacolo e in tanti si spacciarono per lusitani. Da allora sopravvive l’antico detto fare il portoghese per rimarcare coloro che non pagano il biglietto.
Si resta perplessi però, quando a cadere in queste banalità sia addirittura un magistrato. Non faccia il napoletano. Questo, infatti, l’invito lanciato da un giudice durante un processo a Parma a un testimone che non rispondeva in modo esaustivo. Sentitosi offeso, l’indagato si era rivolto alla Cassazione per ricusare il giudice, ma gli ermellini hanno prontamente ribadito: non faccia il napoletano non era un’offesa ma una corretta sollecitazione di un testimone poco reattivo.
Seguendo la sentenza, a turno potremo dare del parmigiano tanto al giudice che ha proferito l’invettiva, invitandolo a levarsi il prosciutto davanti agli occhi, quanto agli ermellini che l'hanno giudicata legittima, sottolineando la stagionatura forse un tantino eccessiva delle loro menti. Senza per questo mancare di rispetto.
Di Admin (del 03/04/2010 @ 05:01:48, in Articoli, linkato 1975 volte)
In Messico il giorno degli innocenti, l’equivalente del nostro pesce d’aprile, si festeggia il 28 dicembre. Non poteva essere uno scherzo dunque, quello del quotidiano messicano La Reforma che la scorsa settimana aveva sbattuto il volto del subcomandante Marcos in prima pagina.
Ad affidare al giornale le foto del leggendario guerrigliero senza il suo tradizionale passamontagna era stato un disertore dell’esercito zapatista. Che, per non deludere nessuno, aveva consegnato anche un corposo dossier contenente le fotografie di altri leader dell’esercito di liberazione nazionale e persino le inconfutabili prove dei finanziamenti occulti dell’Eta basca.
Elementi per nutrire dubbi sulla veridicità delle foto non mancavano, a partire dal volto giovanile spacciato per Marcos, le cui generalità sono note da tempo e che a giugno festeggerà cinquantatré anni. Ma la rivoluzione mantiene in forma il corpo e la mente, avranno pensato gli scaltri giornalisti de La Reforma che, grazie alla loro fonte segreta, sono incappati in una clamorosa figuraccia mondiale.
Il presunto Marcos infatti, altri non era che Leuccio Rizzo, trentottenne di Galatina, da due anni in Messico per il comitato Chiapas Maribel di Bergamo. Venuto a conoscenza del misfatto Rizzo, pur riconoscendo la sua ammirazione incondizionata per l’esercito zapatista, ha immediatamente richiesto una smentita ufficiale e avviato un’azione legale per il risarcimento dei danni subiti.
Per conoscere la realtà del Chiapas Maribel visita il sito http://chiapasbg.wordpress.com/
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