Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 21/07/2008 @ 08:45:26, in Articoli, linkato 1792 volte)
Salvate Fannie e Freddie. Questo il grido lanciato da George Bush. Fannie e Freddie non sono amici del Presidente americano ma due agenzie para-governative che erogano mutui immobiliari. Il 50 % dei mutui statunitensi è nelle loro mani. Il crollo di Fannie e Freddie ha avuto inizio lo scorso anno quando sono paurosamente aumentati i casi di mancato pagamento delle rate dei mutui.
Non è facile comprendere i delicati meccanismi che regolano l’economia. È però il caso di soffermarsi su quanto sta avvenendo in Usa e potrebbe verificarsi anche qui da noi. Lo scoppio della bolla speculativa che sgonfiò le borse mondiali nel 2001 favorì la crescita vertiginosa dei valori immobiliari. Come sempre accade nei momenti di crisi il mattone si è trasformato in bene rifugio.
Ma rifugio per chi? Non certo per chi ha fatto immani sacrifici per acquistare un’abitazione. In tanti sono stati costretti a contrarre mutui infiniti a rate proibitive. Per anni le banche hanno offerto dei tassi convenienti(?) contribuendo a far lievitare il prezzo delle case. Oggi, con l’impennata del costo della vita, molte famiglie sono sull’orlo del precipizio e rischiano di perdere l’immobile.
Anche le banche, dopo aver a lungo maturato profitti stellari, si ritrovano in difficoltà. Ma a risolvere i loro problemi ci pensano i governi centrali pronti a soccorrere con i soldi dei contribuenti chi ha attuato politiche dissennate. A chi rischia di ritrovarsi senza un tetto bhè, che si arrangi!
Di Admin (del 14/07/2008 @ 22:02:57, in Articoli, linkato 1977 volte)
La caduta del palazzo al civico 25 di Via Portacarrese mi riporta alla mente “Cronache dalla città dei crolli”. Il bel libro di Sergio de Santis racconta una città dove i palazzi si sbriciolano uno dopo l’altro rinsaldando le divisioni tra il quartiere ricco, intatto nei suoi privilegi, e i sobborghi dei tanti ridotti a vivere nelle caverne.
Anche il crollo ai Quartieri Spagnoli pare uscito dalla vivida penna di uno scrittore capace di attingere generosamente alla storia di Napoli. Dalla dominazione spagnola, durante la quale fu costruito il quartiere destinato a ospitare le truppe militari e dove da subito prostituzione e criminalità dilagarono impuniti, al terremoto del 1980 che lesionò molti di quegli edifici. Dall’ombra della camorra che ha usato il palazzo disabitato per nascondervi i propri arsenali, alla speculazione di chi acquista immobili fatiscenti, li ristruttura senza i necessari permessi e poi li rivende con guadagni spropositati. E opera di fantasia sembra anche il fatto che la miracolosa assenza di vittime non abbia trasformato il crollo in tragedia.
In tutta questa vicenda pare celarsi un’immagine apocalittica, una sorta di ultimatum alla città affinché si scrolli da dosso il proprio vecchiume e la propria meschinità per vivere di vita nuova. Diversamente Napoli, per dirla con La Capria, rischia di degradarsi nella città allucinata dove assistere alla fine del mondo da un osservatorio privilegiato.
Di Admin (del 07/07/2008 @ 22:20:32, in Articoli, linkato 2116 volte)
Uscita Torre Annunziata sud chiusa. Da tempo lo stesso avviso mi accompagna durante i viaggi autostradali. Avvertimento per gli automobilisti o monito a non dimenticare? Tutto accadde lo scorso 6 ottobre quando un uomo di 65 anni, Vincenzo Porzio, morì annegato nella sua auto in un sottopassaggio completamente allagato dalla pioggia. La moglie riuscì a salvarsi rifugiandosi sul tettuccio dell’automobile.
Il PM Barbara Trotta, della procura di Torre Annunziata guidata da Diego Marmo, sequestrò immediatamente il sottopasso avviando l’inchiesta. Misura provvidenziale: la tragedia, già sfiorata in passato, poteva ripetersi e causare nuove vittime.
Ma il seguito della storia lascia ancora più amareggiati. Nove mesi e i solleciti dei magistrati non sono stati sufficienti a riaprire lo svincolo. Mancano le opportune garanzie in un inammissibile rimpallo di responsabilità tra i sindaci della zona, la società Autostrade meridionali e le istituzioni provinciali e regionali. Motivo del contendere l’apertura della nuova condotta fognaria che sostituirebbe la vecchia, incapace di reggere alle piogge. Manca però l’ok all’allacciamento con il depuratore incompiuto da venti anni. Quand’anche dovesse essere ultimato non sarà utilizzabile perché non in grado di depurare le acque come imposto dalle nuove normative.
Una vicenda paradossale che mette a nudo le vergogne di politici e dirigenti irresponsabili. Morire così è un’assurda follia. A loro interessa poco.
Di Admin (del 30/06/2008 @ 22:06:34, in Articoli, linkato 1983 volte)
Se ne parla da mesi sottovoce. Giri di parole e formule inedite per riesumare le gabbie salariali. La Lega Nord ne fa un cavallo da battaglia. Per Maroni non è giusto offrire le stesse retribuzioni a chi vive in zone più care del paese.
Anche l’Istat da man forte: la vita costa molto più al centro nord che al centro sud: Napoli ne è un esempio lampante. Nel corso degli anni queste statistiche hanno perso qualsiasi credibilità, trasformandosi in strumenti per giustificare forzature altrimenti inaccettabili. Basti pensare al dato sull’inflazione, da anni assestatasi al 2%. Chi a fatica raggiunge la fine del mese sa bene quanto sia una frottola e quanto il proprio potere di acquisto si sia eroso drasticamente dal 2000 a oggi.
Il latte più caro d’Italia? A Napoli, causa un cattivo sistema distributivo. La benzina più cara? A Napoli grazie alle accise che la Regione ha disseminato qua e là, oltre che nelle nostre buste paga. Le assicurazioni auto più salate? Sempre Napoli, per il maggior rischio di incidenti. Ogni volta il motivo cambia, ma la sostanza non muta. Per non parlare del costo degli immobili salito alle stelle qui più che altrove o per lo smaltimento dei rifiuti, penosa pagina della nostra storia.
E la qualità della vita? Ognuno giudichi quanto questa città offra in termini di servizi e vivibilità. In ogni caso Maroni stia tranquillo: da noi le multinazionali già applicano le gabbie salariali tenendo in ostaggio una città che non deve volare.
Di Admin (del 23/06/2008 @ 08:37:26, in Articoli, linkato 2095 volte)
A chi con insistenza ne chiedeva le dimissioni, Bassolino aveva risposto “Tra un anno lascio.” L’annuncio, offerto a pochi giorni dalle elezioni, aveva scontentato tutti, dalle forze di opposizione in Regione a un imbarazzato Veltroni.
Per i più maligni l’interregno permette a Bassolino di giungere alle Elezioni Europee del 2009 e sedere su un comodo scranno a Bruxelles. Il Governatore invece lo giustifica con la necessità di dover prima uscire dall’emergenza. Bizzarra tesi, sostenuta da uno dei principali responsabili, non l’unico, del baratro in cui Napoli è sprofondata.
Nelle scorse settimane il dietrofront di Bassolino che non ha escluso di rimanere ancora in sella. E, forse per accontentare chi esige un ricambio, si è scurito i capelli. Antonio Esposito, il barbiere posillipino di fiducia, ha svelato l’arcano. Si è attardato a telefono per sentire i vagiti della nipotina e quei secondi di tintura in più hanno ringiovanito il suo cliente. Una storiella deliziosa, ma la città ha disperato bisogno di altro.
Governatore ricorda quella manifestazione ad Afragola contro la giunta DC? Suo padre, capo giardiniere del comune, cercò di fermarla e lei si rivolse al Maresciallo dei Carabinieri per bloccare quell’uomo che disturbava. Quanta carica vitale, quanta voglia di cambiare il mondo le è ancora rimasta? Non crede sia giunto il momento di chiudere questa interminabile stagione politica? La storia saprà distinguere i suoi meriti dalle sue responsabilità.
Di Admin (del 16/06/2008 @ 08:38:39, in Articoli, linkato 1930 volte)
Chiude, non chiude. Sfogliano la margherita i napoletani per capire se, come e quando partiranno i lavori in Via Marina. Il progetto iniziale trasformava in modo radicale Via Marina, rendendola finalmente all’altezza del compito che le compete: quello di biglietto da visita per chi entra nella città.
Ma vincoli di vario genere avevano ridimensionato i lavori ad una semplice riqualificazione stradale grazie alla sostituzione dei sanpietrini con l’asfalto. Opera irrimandabile considerate le condizione pietose del manto stradale, garanzia occupazionale per gommisti e meccanici.
La scorsa settimana sembrava finalmente giunto il momento dell’apertura dei cantieri. Ma ancora una volta una gestione mediocre della cosa pubblica ha reso ingarbugliata questa vicenda. William Di Cesare, capofila dell’Ati, l’associazione di imprese vincitrici dell’appalto che finora non ha ricevuto nulla di quanto pattuito negli accordi, è stato di una chiarezza disarmante: in 50 anni di professione non si era mai imbattuto in una situazione del genere.
Riunioni, intoppi burocratici e ritardi nei pagamenti impediscono l’avvio dei lavori e mettono a dura prova la pazienza dei cittadini. Tra l’altro i cantieri dovranno chiudere necessariamente entro dicembre, pena la perdita dei fondi europei. A quanto risulta da Bruxelles sono già arrivati 5,6 milioni di euro alla Regione. Ma dove si siano incagliati quei soldi al momento non è dato sapere.
Di Admin (del 09/06/2008 @ 08:53:22, in Articoli, linkato 1927 volte)
L’arrivo del Presidente Giorgio Napolitano al Suor Orsola Benincasa meritava tutti i riguardi. E così, il giorno della sua visita al Corso Vittorio Emanuele, tra l’Università e la Funicolare come per incanto sono scomparsi i cassonetti dell’immondizia e le campane per la differenziata.
Terminata la visita però, i cassonetti non sono riapparsi. Gli abitanti del Corso sono stati costretti ad abbandonare i sacchetti per terra. Spettacolo certo indecente, ma non importa. Il Presidente è andato via, i cittadini si arrangino.
Dopo due giorni i cassonetti sono finalmente ricomparsi, mentre ancora non vi è traccia delle campane per la differenziata. Che senso ha causare disagi alla cittadinanza per non guastare sfilate che ricordano le agiografiche parate del Ventennio? Il Comune, invece di nascondere la polvere sotto i tappeti davanti a ospiti illustri, non dovrebbe preoccuparsi di creare un circolo virtuoso per lo smaltimento dei rifiuti?
Napolitano era all’Università per l’intitolazione di un’aula a Giancarlo Siani, il giornalista assassinato dalla camorra 23 anni fa. Siani inseguiva la verità. Indagava a fondo, senza accontentarsi di ciò che gli veniva mostrato. Questi sono gli uomini da cui prendere esempio. Gli uomini di cui la città ha bisogno. Di politici che vengono a fare passerella non se ne può più. Se Napoli deve essere l’osso da spolpare e poi gettar via, restino pure a casa. I migliori non si accorgeranno della loro assenza.
Vi invito a visitare il sito www.giancarlosiani.it
Di Admin (del 02/06/2008 @ 11:30:58, in Articoli, linkato 1983 volte)
Il Sud arranca, non ce la fa. Questa una possibile lettura degli ultimi dati pubblicati dall’Istat. Ben 1 milione e 300mila migrazioni di media all’anno interessano il territorio nazionale. Il flusso principale parte dal Sud e si trasferisce, o se preferite scappa, verso il centro nord.
Un dato concreto che ancora una volta dimostra quanto il Mezzogiorno non riesca ad attrarre e quindi a trattenere i giovani. Che fra mille dubbi, cedono stremati e decidono di costruirsi una nuova vita in Emilia Romagna o in Lombardia, regioni in grado di offrire buone opportunità lavorative e un futuro più sano per i bimbi che le coppie hanno o progettano.
La principale risorsa di un territorio sono le donne e gli uomini che la abitano. Ma se i giovani, avviliti dalla realtà che li circonda fuggono, e il numero medio di figli per donna in Campania si ferma a 1.4, diventa difficile ipotizzare un futuro dinamico e innovativo per la nostra regione. Che sempre più rischia di essere sotto il dominio incontrastato della malavita organizzata, antistato nello stato, capace di proporsi come alternativa a migliaia di ragazzi.
Ma un altro dato balza agli occhi. Anche tra gli extracomunitari si sta affermando un movimento migratorio verso il Nord. È inutile ribadire che, anche in questo caso, ad andarsene sono i migliori. A rimetterci è il territorio che sempre più rischierà di essere travolto da un razzismo figlio dell’ignoranza e dell’esasperazione.
Di Admin (del 26/05/2008 @ 08:40:19, in Articoli, linkato 2417 volte)
Lo scorso dicembre Napoli si vide assegnato il Forum delle Culture 2013. Il Forum sostenuto dall’Unesco nacque nel 2004 a Barcellona e rinnova il proprio appuntamento ogni 3 anni. Un riconoscimento ottenuto grazie al lavoro dell’equipe guidata dall’Assessore alla Cultura Oddati.
Ma a Napoli si sa, le cose non sono mai semplici. E se la buona novella giunse sotto Natale, a Carnevale lo scherzo, di quelli grossi, lo combinò l’allora Ministro della Cultura Rutelli, che declassò il Forum privandolo della definizione di grande evento, e con essa dei 150 milioni di euro previsti. Il motivo del contendere fu la nomina a Commissario delegato di Vittoria Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi. Una nomina che irretì chi il Forum l’aveva conquistato e desiderava gestirlo.
Nei giorni scorsi l’annuncio a sorpresa del neo Ministro Bondi che da Palazzo Reale ha rilanciato il Forum come grande evento. Non è una notizia da poco. L’aiuto del governo favorirà il raggiungimento di obiettivi ambiziosi: rilanciare il turismo a Napoli e velocizzare il recupero dell’area flegrea, le cui sedi ospiteranno il Forum.
Oddati non dovrà ricadere negli errori fatti da ministri miopi. Il Forum rappresenterà un trampolino di lancio soprattutto se verranno individuate persone nuove e indipendenti in grado di scardinare l’immagine intellettuale di una città tutta chiusa in se stessa.
Diversamente, ancora una volta, ci troveremo a commentare un’occasione perduta.
Di Admin (del 19/05/2008 @ 08:35:00, in Articoli, linkato 2258 volte)
Il Napoli chiude il campionato all’ottavo posto, il miglior risultato delle ultime 13 stagioni. Non mi reputo un esperto, certo in buona compagnia, ma azzardo ugualmente una riflessione.
Solo 4 anni fa la SSC Napoli falliva, dopo le gestioni tribolate del trio Ferlaino-Corbelli-Naldi. Si ripartì dalla serie C. Il nuovo presidente Aurelio De Laurentiis volle accanto a sé Pierpaolo Marino uno dei migliori manager nazionali. Al San Paolo Napoli-Cittadella finì 3 a 3.
Dall’inferno dei campi di periferia alle vittorie esaltanti contro Inter, Juve e Milan. Quasi una favola. Eppure il partito degli scontenti è sempre stato affollato. Quando a inizio stagione furono presentati Hamsik e Lavezzi, gli ultrà gridavano delusi “Meritiamo di più”. I due oggi sono osannati dal pubblico e valgono quasi 50 milioni di euro.
Ma le ire furiose dei tifosi hanno spesso preso di mira Edy Reja. L’allenatore ha subito contestazioni durissime ma con lealtà ha sempre protetto il suo gruppo lasciando che fossero i risultati a parlare per lui. La prossima stagione sarà ancora Reja a guidare il club e, c’è da giurarci, alle prime difficoltà si alzeranno le proteste di tanti tifosi. Inflessibili quanto incompetenti.
Stride fortemente questa intransigenza mostrata verso una realtà capace di imporsi a livello nazionale. È paradossale il contrasto con l’accettazione quotidiana di mille soprusi subiti. “Toccateci tutto ma non il Napoli”. Uno slogan di cui occorre disfarsi. Al più presto.
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