Di Admin (del 09/06/2008 @ 08:53:22, in Articoli, linkato 1945 volte)
L’arrivo del Presidente Giorgio Napolitano al Suor Orsola Benincasa meritava tutti i riguardi. E così, il giorno della sua visita al Corso Vittorio Emanuele, tra l’Università e la Funicolare come per incanto sono scomparsi i cassonetti dell’immondizia e le campane per la differenziata.
Terminata la visita però, i cassonetti non sono riapparsi. Gli abitanti del Corso sono stati costretti ad abbandonare i sacchetti per terra. Spettacolo certo indecente, ma non importa. Il Presidente è andato via, i cittadini si arrangino.
Dopo due giorni i cassonetti sono finalmente ricomparsi, mentre ancora non vi è traccia delle campane per la differenziata. Che senso ha causare disagi alla cittadinanza per non guastare sfilate che ricordano le agiografiche parate del Ventennio? Il Comune, invece di nascondere la polvere sotto i tappeti davanti a ospiti illustri, non dovrebbe preoccuparsi di creare un circolo virtuoso per lo smaltimento dei rifiuti?
Napolitano era all’Università per l’intitolazione di un’aula a Giancarlo Siani, il giornalista assassinato dalla camorra 23 anni fa. Siani inseguiva la verità. Indagava a fondo, senza accontentarsi di ciò che gli veniva mostrato. Questi sono gli uomini da cui prendere esempio. Gli uomini di cui la città ha bisogno. Di politici che vengono a fare passerella non se ne può più. Se Napoli deve essere l’osso da spolpare e poi gettar via, restino pure a casa. I migliori non si accorgeranno della loro assenza.
Di Admin (del 02/06/2008 @ 11:30:58, in Articoli, linkato 1998 volte)
Il Sud arranca, non ce la fa. Questa una possibile lettura degli ultimi dati pubblicati dall’Istat. Ben 1 milione e 300mila migrazioni di media all’anno interessano il territorio nazionale. Il flusso principale parte dal Sud e si trasferisce, o se preferite scappa, verso il centro nord.
Un dato concreto che ancora una volta dimostra quanto il Mezzogiorno non riesca ad attrarre e quindi a trattenere i giovani. Che fra mille dubbi, cedono stremati e decidono di costruirsi una nuova vita in Emilia Romagna o in Lombardia, regioni in grado di offrire buone opportunità lavorative e un futuro più sano per i bimbi che le coppie hanno o progettano.
La principale risorsa di un territorio sono le donne e gli uomini che la abitano. Ma se i giovani, avviliti dalla realtà che li circonda fuggono, e il numero medio di figli per donna in Campania si ferma a 1.4, diventa difficile ipotizzare un futuro dinamico e innovativo per la nostra regione. Che sempre più rischia di essere sotto il dominio incontrastato della malavita organizzata, antistato nello stato, capace di proporsi come alternativa a migliaia di ragazzi.
Ma un altro dato balza agli occhi. Anche tra gli extracomunitari si sta affermando un movimento migratorio verso il Nord. È inutile ribadire che, anche in questo caso, ad andarsene sono i migliori. A rimetterci è il territorio che sempre più rischierà di essere travolto da un razzismo figlio dell’ignoranza e dell’esasperazione.
Di Admin (del 26/05/2008 @ 08:40:19, in Articoli, linkato 2434 volte)
Lo scorso dicembre Napoli si vide assegnato il Forum delle Culture 2013. Il Forum sostenuto dall’Unesco nacque nel 2004 a Barcellona e rinnova il proprio appuntamento ogni 3 anni. Un riconoscimento ottenuto grazie al lavoro dell’equipe guidata dall’Assessore alla Cultura Oddati.
Ma a Napoli si sa, le cose non sono mai semplici. E se la buona novella giunse sotto Natale, a Carnevale lo scherzo, di quelli grossi, lo combinò l’allora Ministro della Cultura Rutelli, che declassò il Forum privandolo della definizione di grande evento, e con essa dei 150 milioni di euro previsti. Il motivo del contendere fu la nomina a Commissario delegato di Vittoria Garibaldi, pronipote dell’eroe dei due mondi. Una nomina che irretì chi il Forum l’aveva conquistato e desiderava gestirlo.
Nei giorni scorsi l’annuncio a sorpresa del neo Ministro Bondi che da Palazzo Reale ha rilanciato il Forum come grande evento. Non è una notizia da poco. L’aiuto del governo favorirà il raggiungimento di obiettivi ambiziosi: rilanciare il turismo a Napoli e velocizzare il recupero dell’area flegrea, le cui sedi ospiteranno il Forum.
Oddati non dovrà ricadere negli errori fatti da ministri miopi. Il Forum rappresenterà un trampolino di lancio soprattutto se verranno individuate persone nuove e indipendenti in grado di scardinare l’immagine intellettuale di una città tutta chiusa in se stessa.
Diversamente, ancora una volta, ci troveremo a commentare un’occasione perduta.
Di Admin (del 23/05/2008 @ 09:47:20, in Riflessioni, linkato 4004 volte)
Da oggi, all'interno del mio blog (in basso,colonna destra), sarà consultabile un grafico che ci informa in tempo reale del costo del petrolio greggio. Con ciò non voglio certo suggerire investimenti in oro nero o qualsiasi altri tipo di speculazione finanziaria. L'intenzione è piuttosto quella di "monitorare" quella linea che sale, sale e sembra non volersi fermare mai.
In queste ore una nuova barriera, quella dei 130 dollari è stata infranta. Ma non ha forse più senso parlare di barriere nè di nuovi record del costo dei carburanti. Le previsioni parlano di una crescita costante: 160 dollari nel 2009, 200 dollari nel 2010. Dunque le parole pronunciate poche settimane fa dal Presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad coincidono con quelle dei principali analisti finanziari statunitensi. E anche questo forse qualcosa vorrà dire...
Quella linea che sale senza freni apparenti a mio giudizio indica anche lo stato di salute della società globalizzata e il nostro grado di benessere all'interno della stessa società. Basta capovolgere il grafico e tutto diventa di una chiarezza disarmante.
Di Admin (del 19/05/2008 @ 08:35:00, in Articoli, linkato 2276 volte)
Il Napoli chiude il campionato all’ottavo posto, il miglior risultato delle ultime 13 stagioni. Non mi reputo un esperto, certo in buona compagnia, ma azzardo ugualmente una riflessione.
Solo 4 anni fa la SSC Napoli falliva, dopo le gestioni tribolate del trio Ferlaino-Corbelli-Naldi. Si ripartì dalla serie C. Il nuovo presidente Aurelio De Laurentiis volle accanto a sé Pierpaolo Marino uno dei migliori manager nazionali. Al San Paolo Napoli-Cittadella finì 3 a 3.
Dall’inferno dei campi di periferia alle vittorie esaltanti contro Inter, Juve e Milan. Quasi una favola. Eppure il partito degli scontenti è sempre stato affollato. Quando a inizio stagione furono presentati Hamsik e Lavezzi, gli ultrà gridavano delusi “Meritiamo di più”. I due oggi sono osannati dal pubblico e valgono quasi 50 milioni di euro.
Ma le ire furiose dei tifosi hanno spesso preso di mira Edy Reja. L’allenatore ha subito contestazioni durissime ma con lealtà ha sempre protetto il suo gruppo lasciando che fossero i risultati a parlare per lui. La prossima stagione sarà ancora Reja a guidare il club e, c’è da giurarci, alle prime difficoltà si alzeranno le proteste di tanti tifosi. Inflessibili quanto incompetenti.
Stride fortemente questa intransigenza mostrata verso una realtà capace di imporsi a livello nazionale. È paradossale il contrasto con l’accettazione quotidiana di mille soprusi subiti. “Toccateci tutto ma non il Napoli”. Uno slogan di cui occorre disfarsi. Al più presto.
Di Admin (del 12/05/2008 @ 20:16:24, in Articoli, linkato 2946 volte)
La pubblicità è l’anima del commercio. Chi non ha sentito almeno una volta nella vita riecheggiare questo detto. Appartengo all’ultima generazione cresciuta con Carosello, dove il messaggio pubblicitario era offerto in modo garbato. Oggi viviamo nell’epoca del web, dei telefonini ultra moderni e di mille altri ritrovati figli di una tecnologia furiosa quanto spesso inconcludente.
Tuttavia a Napoli continuano a far parlare di sé i tradizionali cartelloni pubblicitari. Nei mesi precedenti le elezioni era tutto un fiorire di faccioni di candidati premier. Un pizzico inquietanti a dire il vero. Poi è stato il turno dei “Monnezza a chi?” proposti dall’Assessore Velardi che esibiva gli innegabili patrimoni cittadini, sullo sfondo di uno slogan non del tutto convincente.
Dulcis in fundo, è toccata a una compagnia marittima donare ai napoletani la vista di un décolleté generoso oltre ogni immaginazione per pubblicizzare un nuovo collegamento navale. Con il risultato immediato di rallentare il traffico a Fuorigrotta, dove gli autisti rimanevano rapiti da tanta prorompente fisicità. Le accuse di mancanza di decoro sono fioccate puntuali.
Eppure, meno decorosa è la crescita esponenziale di questi impianti giganteschi, sbocciati senza ritegno davanti a monumenti e panorami. L’augurio è che il Comune provveda al più presto alla rimozione di gran parte della cartellonistica, che la Soprintendenza per i beni architettonici da tempo considera abusivi.
Di Admin (del 05/05/2008 @ 08:08:08, in Articoli, linkato 2349 volte)
Perché ciascuno di noi non invita un suo amico a Napoli e in Campania in vacanza? Con questa proposta, lanciata dalle colonne del suo blog, Antonio Bassolino ha provato a risollevare le sorti del turismo campano. Il Governatore ci ha poi raccontato di aver fatto la sua parte invitando Romano e Flavia Prodi per un week-end.
Non quello del Primo Maggio però. Forse perché già sapeva cosa attendeva i turisti sbarcati a Napoli a dispetto delle immagini della città devastata che hanno fatto il giro del mondo. Il Primo Maggio tutti i principali siti archeologici erano chiusi, ad esclusione di Capodimonte e pochi altri. Da Pompei a Ercolano, dal Museo Archeologico alla Floridiana, i visitatori si sono trovati le porte sbarrate. Senza un cartello, e con gli info-point chiusi nelle piazze principali. Il tutto a causa del mancato accordo con i sindacati per il pagamento della giornata festiva. Per la cronaca, molti lavoratori attendono ancora gli straordinari dello scorso Natale.
L’assessore regionale Velardi è furibondo: anch’egli dalle colonne del suo blog (sul web i nostri politici appaiono solerti) se l’è presa con tutti: ministero, soprintendenze e sindacati. E ha concluso: “La Regione non si presterà mai più a coprire le inadempienze altrui.” Non sempre condivido le strategie di Velardi, ma questa volta gli do ragione. E mi chiedo chi gliel’abbia fatto fare a rientrare in politica con un compito così arduo. Ah, cosa non si fa per amicizia.
Di Admin (del 28/04/2008 @ 08:59:04, in Articoli, linkato 1951 volte)
Pomigliano d’Arco. È sera. Un’altra giornata di assemblee e scontri si è conclusa. Franco è stanco. È uno dei 316 operai che la Fiat ha deciso di trasferire d’imperio a Nola, dove ha creato un Polo logistico.
Una scelta chirurgica. Come i deportati di un tempo. Via i più combattivi e chi fatica a reggere gli infernali ritmi produttivi. Così da avere carta bianca per poter macchiare il destino dei 316, prima. Di tutti gli altri, poi.
Franco sa che la competitività inseguita dall’azienda devasterà la sua vita. La Fiat sta trasferendo la produzione dei nuovi modelli Alfa in altri stabilimenti. In Italia, per ora. All’estero, dove il lavoro costa meno, in un futuro non lontano.
Negli ultimi giorni si era sentito meno solo. Oreste e Mimmo guidavano dall’esterno dello stabilimento una mobilitazione generosa, che aveva acceso i riflettori sulle loro angosce e rianimato la speranza. Un ideale abbraccio tra prigionieri di un solo potere. Aveva ritrovato la voglia di combattere, quella voglia mortificata da sindacati ambigui.
Poi da Torino si è abbattuta la scure. Per l’Amministratore Delegato Marchionne: “O i 316 accettano lo spostamento a Nola o chiudiamo Pomigliano.” Strategia o ricatto? Franco cammina spaesato. Il fuoco nelle viscere. Un giornale per terra. Un titolo a tutta pagina rapisce il suo sguardo. Lo raccoglie e legge: “Fiat, un trimestre da record. Vola il titolo in borsa.”
Ma per chi lavoro io? È uno sconfitto. Vittima di un sistema malato.
Di Admin (del 21/04/2008 @ 08:30:00, in Articoli, linkato 2055 volte)
Il provincialismo è uno dei principali difetti del giornalismo nostrano. Quando lo scorso anno furono arrestati alcuni presunti militanti delle Brigate Rosse diversi quotidiani fecero a cazzotti per assegnare alla propria città lo scettro di capitale del terrorismo.
Spero di non commettere la stessa leggerezza individuando nell’affaire Napoli una delle cruciali spiegazioni del recente terremoto elettorale che ha visto la netta affermazione della Lega e la contemporanea disfatta della sinistra radicale. Le immagini di Napoli sommersa dai rifiuti hanno fatto il giro del mondo causando danni incalcolabili.
Ma più ancora della tragica dimostrazione di incapacità degli amministratori locali, è parsa inquietante la pervicacia ostentata da Bassolino nel non prendere atto del proprio fallimento e l’impotenza imbarazzata mostrata da Veltroni di fronte al caso Napoli. Tutto ciò ha ingenerato una frattura profonda tra gli elettori e i vertici della cosiddetta sinistra.
Non bastasse tutto ciò, Bassolino imperterrito ripropone la Campania come laboratorio politico. Un progetto, quello del Governatore, che potrebbe riportare nel caravanserraglio della sinistra De Mita e Mastella. Emerge in modo chiaro come a tutt’oggi Bassolino accentri nelle sue mani un potere ancora intatto, capace di tenere in scacco i vertici nazionali del PD. Qualcosa che potrebbe somigliare vagamente a un ricatto. E che allontana drammaticamente il momento del ricambio.
Di Admin (del 14/04/2008 @ 08:49:50, in Articoli, linkato 1973 volte)
Negli States accade una volta l’anno. Il giorno del Superbowl, la finalissima di football americano. Milioni di telespettatori attratti dal fascino irresistibile dell’evento. In Italia il rito si celebra oggi. Alle 15 in punto scatta l’ora X.
La mattinata scorre via lenta. È noto solo il dato sull’affluenza alle urne nella giornata di ieri. Conta poco. Chi è davanti al pc aggiorna con insistenza l’home page dei quotidiani online. La rete è sovraffollata, la navigazione rallenta. Chi è incollato alla tv fa zapping frenetico. Tenta di rubare un espressione sul volto degli anchorman nostrani. Conoscono già i primi sondaggi, ma possono renderli noti solo a urne chiuse. Nessuno però, si tradisce.
Poi si parte con i primi exit pool. Da questo momento in poi è un continuo vaniloquio. Si alternano affermazioni apodittiche a richiami alla prudenza: i sondaggi possono essere errati. In gergo si parla di forchetta. È così ampia da poter ribaltare l’esito finale della consultazione. Perché allora proporli con tanta insistenza. Non si potrebbe attendere poche ore e commentare i risultati definitivi? Domanda ingenua. I sondaggi muovono danaro. Fanno la fortuna di chi li sforna, e ancor più di chi li sfrutta per assicurarsi ore di grandi ascolti televisivi.
I primi dati lasciano pochi dubbi. La rimonta da qualcuno evocata è fallita. Ora dopo ora cominciano ad affluire anche i dati del ministero. D’improvviso il colpo di scena: il senato pare essere in discussione. Qualche regione può rivelarsi decisiva. Come al solito le sezioni del Sud si attardano nello spoglio. Anche questo resta un mistero.
A tarda sera i candidati premier, fino ad allora nascosti, cominciano a far avere loro notizie. Direttamente o attraverso fidati portavoce. Su un unico punto convergono decise le analisi di tutti i leader politici: queste elezioni dimostrano l’innegabile affermazione delle loro liste. A differenza del Superbowl qui da noi non ci sono sconfitti. Loro vincono sempre.