Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 23/06/2009 @ 08:15:03, in Articoli, linkato 1738 volte)
I pirati sono arrivati nelle acque del Golfo di Napoli. Un imprenditore di Cardito e un suo amico sono stati assaltati e derubati da tre uomini che dopo aver scaraventato in mare gli sfortunati si sono allontanati con il loro Manò Marine di 13 metri. L’inquietante episodio ha, se non altro, il merito di richiamare una vicenda drammatica. Il sequestro della Buccaneer, il rimorchiatore italiano catturato dai pirati somali l’11 aprile scorso.
Sono passati settanta interminabili giorni senza che si compissero significativi passi avanti. E così le famiglie dei sedici uomini a bordo, dieci dei quali italiani, vivono nel terrore aspettando una notizia che possa finalmente tranquillizzarli. L’ultima telefonata di uno dei marinai, Giovanni Vollaro, ha aumentato il senso d’angoscia e d’impotenza. A bordo scarseggiano i beni primari. E il livello di nervosismo si sta innalzando pericolosamente. I pirati potrebbero perdere la pazienza e compiere gesti sconsiderati.
I contorni della vicenda restano confusi. La notizia che la Buccaneer trasportasse rifiuti tossici da sversare al largo delle coste africane è stata smentita. Ma allora come si giustifica la cortina di silenzio caduta? La Farnesina procede con i piedi di piombo. Nel recente passato in circostanze simili si è adoperata con tutt’altra solerzia. Adesso ha invece escluso un blitz e la trattativa non sembra decollare. Una condotta che alimenta dubbi.
Di Admin (del 29/06/2009 @ 12:46:41, in Articoli, linkato 1651 volte)
Mi sfugge qualcosa. Non può essere diversamente. Altrimenti non mi suonerebbero stonati i commenti delle istituzioni ai nuovi dati sulle morti bianche. Nel 2008 in Italia 1.120 lavoratori hanno perso la vita. Con un calo del 7% rispetto ai 1.207 dell’anno precedente. Il ministro Sacconi ha definito i dati incoraggianti. L’Inail ha parlato di record storico. Si è infatti ritornati ai livelli del 1951.
Entusiasmo dunque per dei dati che, a ben guardare, non possono non far rabbrividire. Le campane non suonano a festa. In media ogni giorno nel Belpaese muoiono tra le tre e le quattro persone. Certo brinderanno tutte le aziende che giocano con la vita dei propri dipendenti sottoponendoli a rischi inaccettabili pur di massimizzare i profitti.
Basti pensare che oltre ottocentomila sono gli infortuni dichiarati all’Inail nello scorso anno. Un numero certo inferiore al dato reale, considerate le migliaia di persone che, spogliate di qualsiasi diritto, vivono in condizioni assimilabili alla schiavitù. Inoltre il dato va interpretato alla luce del ridimensionamento della forza lavoro dovuto alla crisi economica.
È proprio quando l’economia vacilla che le aziende, per blindare gli utili da distribuire ai loro azionisti, riducono i costi. In primis quelli per la sicurezza. Non abbassiamo la guardia dunque di fronte a un fenomeno agghiacciante. E lottiamo per far sì che il lavoro resti uno strumento per vivere e non una scorciatoia per morire.
Di Admin (del 04/07/2009 @ 12:35:05, in Articoli, linkato 1881 volte)
Sono già arrivati. Sono qui in mezzo a noi. Chi prevede l’apocalisse per il 21 dicembre 2012 d’un tratto si riscopre inguaribile ottimista. Almeno a giudicare da quanto accade a Raleigh in North Carolina, dove alcuni operai, durante un’ispezione nelle fognature di un centro commerciale, hanno rilevato presenze inquietanti. Il video, registrato con una camera manovrata a distanza e prontamente pubblicato su Youtube, sta impazzando in rete. Ben due milioni di accessi in poche ore.
Internauti che saranno rimasti sconcertati da quanto appariva ai loro occhi. Un organismo pulsante dalle forme orribili. A qualcuno avrà certo ricordato il Blob, la massa informe che tutto avvolge e divora. Oppure il mostro ributtante che in Alien esplode dalla pancia di una sempre affascinante Sigourney Weawer. Insomma una creatura malefica pronta a sferrare l’attacco finale all’uomo. E a punirlo per tutte le sue nefandezze.
Ma per fortuna non tutti la pensano così. Alcuni biologi statunitensi hanno fornito la loro rassicurante versione. Si tratterebbe di una massa di piccoli invertebrati raggomitolatisi fra loro raggiungendo le attuali fattezze. Ipotesi plausibile. Non deve essere facile vivere negli scoli di una fognatura occidentale. Forse qualcuno si dovrebbe prendere cura di questi indifesi organismi che una psicosi collettiva vuol trasformare nel peggiore dei mostri. E se stessimo inseguendo l’ennesima bufala della rete?
Di Admin (del 06/07/2009 @ 08:03:45, in Articoli, linkato 1781 volte)
Napoli colera. Uno slogan che riecheggia da decenni negli stadi di Verona, Bergamo, Brescia. Di quel profondo Nord che in simili occasioni dimostra uno spaventoso baratro culturale. Questa volta però l’invettiva è apparsa sui muri di Formia. In compagnia di altre becere scritte, del tipo Fuori i napolecani, che, al di là dell’apprezzabile sforzo partorito da queste eccelse menti, non strappano alcun sorriso.
Michele Forte, sindaco di Formia, ha invece elogiato la storia di Napoli e provato a scacciare l’immagine di una cittadina razzista. Ben diversa la posizione espressa dall’associazione anti camorra Antonino Caponetto che ha precisato come il popolo napoletano sia costituito anche da persone per bene oltre che da delinquenti. Accogliamo con giubilo l’importante distinguo.
Per l’associazione il territorio è da anni vittima di bande criminali campane che si sono appropriate con mezzi leciti e illeciti delle loro ricchezze. Da anni la camorra ha trovato nel sud pontino un luogo dove infiltrarsi. In tutto condivisibile dunque, l’accento posto sulle attività illecite. Siamo certi che l’associazione lotti con ogni mezzo per contrastarle. Nel nome di quell’uomo straordinario che fu Antonino Caponetto.
Ma vien voglia di chiedersi se nei mezzi leciti non si intendano tutte le compravendite regolarmente sottoscritte senza troppo badare alla provenienza di quel fiume di danaro. Come è noto, il danaro non puzza. Nemmeno a Formia.
Di Admin (del 13/07/2009 @ 16:38:00, in Articoli, linkato 1867 volte)
L’elenco di chi desidera mandare via Bassolino si allunga sempre più. Finora l’ultimo della lista era Walter Veltroni, che nella campagna per le elezioni politiche, all’obamiano Yes we can aveva aggiunto un secco Antonio go home. Risultato, Veltroni sconfitto pesantemente dalle urne e costretto a rinunciare alla segreteria del partito. E il Governatore saldo alla guida della Regione.
Stavolta è il turno di Bersani, in competizione con Franceschini e Marino per la guida del nuovo(?) Partito Democratico. L’ex ministro ha parlato senza mezzi termini della impellente necessità del cambiamento in Campania. Ma il Governatore ha retto a ben altri scossoni e da politico di razza qual è ha capovolto lo scenario dichiarando che al massimo può essere lui ad appoggiare la candidatura di Bersani. Che ha repentinamente ingranato la retro marcia.
Il Governatore dispone ancora di un esercito efficiente, come ha confermato la recente affermazione alle Europee di Andrea Cozzolino, suo uomo di fiducia. È stantio riproporre i gravi errori commessi dall’inventore del rinascimento napoletano seppellito da tonnellate di rifiuti e non solo. Pare invece doveroso constatare la pochezza dei suoi avversari, incapaci di proporre una candidatura supportata da un concreto progetto politico.
L’impressione è che la partita per Comune e Regione sia ancora aperta e che non mancheranno i colpi di scena. Il timore che ad una stagione conclusa, ne segua una già morta.
Di Admin (del 27/07/2009 @ 16:41:17, in Articoli, linkato 1851 volte)
Foto di Rino Palma.
Varrà forse la pena soffermarsi sul nuovo, duro atto di accusa lanciato dal maestro Roberto De Simone. Troppo preziose le sue parole per relegarle a semplice provocazione. Per il suo affondo non v’era scenario migliore del Premio Troisi a San Giorgio a Cremano. Il Maestro ha ricordato Massimo con affetto invitando a seguirne l’esempio, così distante dal pattume che ci circonda.
Come sua coraggiosa consuetudine De Simone non ha usato espressioni sibilline. Ha descritto una città ferma alla stagione laurina, e definito mera propaganda il rinascimento bassoliniano. “Se fossi giovane non esiterei ad andarmene”. Intanto De Simone ha girato il mondo mostrando il volto migliore della sua Napoli.
Il suo immenso patrimonio artistico rischia ora di finire al Museo di arti e tradizioni popolari di Roma. Le istituzioni locali fino ad oggi non si sono mostrate interessate a trovare una sede adeguata. Non rientro tra i cumparielli da soddisfare, dice De Simone. Parole amarissime che spargono sale sulle ferite di una città che sprofonda inesorabilmente sotto la guida di uomini che ignorano il significato stesso della parola cultura. O ne temono il valore dirompente che potrebbe avere sul potere che si sono cuciti addosso.
Napoli esploderà come il Vesuvio, ha detto De Simone. E ancora una volta ha voluto regalare una speranza a chi resta faticosamente abbarbicato a questa città.
Di Admin (del 31/08/2009 @ 08:44:28, in Articoli, linkato 4545 volte)
L’estate del 2009 passerà a futura memoria come l’annus horribilis del vacanziere. Dal depuratore di Cuma che ha devastato chilometri di lungomare, agli scarichi e gli svenimenti nella Grotta azzurra di Capri, gli episodi riprovevoli si sono succeduti a ritmo incalzante. Prontissimi a lamentarci, a maledire istituzioni assenti e canaglie prive di scrupolo, siamo davvero immuni dalle responsabilità?
Pensiamo ai cosiddetti ecomostri. Da tempo un influente quotidiano denuncia gli edifici, talvolta incompleti o abbandonati, altri perfettamente efficienti, che per la loro bruttezza inquinano l’ambiente che li circonda. Manco a dirlo, è il Sud a detenere il triste primato di fabbricati che deturpano il territorio. Di fronte a tali accuse puntuale scatta il tam tam e in rete viaggiano a tutta forza mail infuocate con le foto incriminate.
Come quella di un ristorante di Acciaroli, la perla cilentana Bandiera Blu per le sue acque cristalline. Non ho le competenze per definire ecomostro un ristorante, ma amando Acciaroli posso ben dire che quella costruzione, la cui forma ricorda il fungo atomico, svilisce ai miei occhi quel suggestivo tratto di mare. Eppure gli avventori non mancano.
Nel confrontarmi con qualcuno di loro ho ricevuto risposte di una chiarezza disarmante: quando sei dentro, non vedi nulla e poi, una ricciola alla brace così non è facile trovarla. Basta assai poco e sdegno e indignazione scivolano in secondo piano.
Di Admin (del 01/09/2009 @ 08:09:38, in Articoli, linkato 1900 volte)
Che di reality show si morisse era cosa nota. Fino a ieri però immaginavo che a scomparire in modo lento e inesorabile fossero i neuroni delle milioni di persone in tutto il mondo ipnotizzati davanti ai teleschermi nell’osservare le gesta di perfetti, fino ad un attimo prima, sconosciuti. Ma ora ci si è spinti ancora oltre.
In Thailandia Saad Khan, 32 anni pachistano, è morto mentre si sottoponeva a una delle prove di resistenza fisica previste dal reality. Una zavorra di sette chili in spalla, Khan stava attraversando un lago quando il suo corpo ha ceduto ed è scomparso nelle acque del lago. La notizia è stata diffusa ben dieci giorni dopo l’accaduto.
L’Unilever, sponsor della trasmissione, ha declinato qualsiasi responsabilità, ma si è detta profondamente scioccata e pronta ad aiutare economicamente la famiglia dello scomparso. Che per la cronaca era padre di quattro figli.
Non è la prima volta che si verifica un simile incidente. Due anni fa in Nigeria, in una prova del tutto analoga, la stessa sorte era toccata al giovane concorrente Anthony Ogadje. Oggi come allora la cosa non turba più di tanto. Lo spettacolo deve andare avanti. E se qualcuno ci rimette le penne, in dieci scalpitano per sostituirlo.
Mi perdoni il lettore dubbioso di fronte al tono di questa riflessione. Certo, della morte si deve sempre avere il massimo rispetto. Della vita ancor di più, però. Troppo spesso ce ne dimentichiamo.
Di Admin (del 05/09/2009 @ 13:08:19, in Articoli, linkato 1823 volte)
Che in Giappone le cose stessero mutando a velocità supersonica lo si era capito già lo scorso lunedì, al termine della consultazione elettorale. Dopo 54 anni di dominio pressoché ininterrotto i conservatori hanno infatti subito una pesante sconfitta. A trionfare, il leader dei democratici Yukio Hatoyama, nipote del fondatore della Bridgestone, definito il Kennedy del Giappone.
Così come per tanti altri uomini influenti, dietro il successo del nuovo premier spicca la figura della sua consorte. È Miyuki, 62 anni, ex attrice, stilista ed appassionata di macrobiotica, a dargli la carica. E forse anche qualcosa in più.
Miyuki infatti, ha rivelato in una sua autobiografia di essere stata rapita dagli alieni. Il fattaccio sarebbe accaduto negli anni Ottanta, quando la sua anima fu catturata da un Ufo triangolare che la trascinò nello spazio interstellare fin su Venere, pianeta bellissimo e molto verde. Non contenta, la nuova first lady nipponica ha raccontato di essere stata amica di Tom Cruise. In un’altra vita, si capisce.
Insomma la moglie del premier giapponese ha davvero tutte le carte in regola per sbaragliare le colleghe. Da Michelle Obama a Carla Bruni, passando per Veronica Lario, non ce n’è per nessuna. Con un colpo a sorpresa è riuscita a far dimenticare, almeno per un istante, i gravi problemi che affliggono l’economia giapponese. Miyuki ha davvero una marcia in più. Almeno sul pianeta Terra.
Di Admin (del 07/09/2009 @ 08:09:58, in Articoli, linkato 1888 volte)
Qualcosa è cambiato. Dopo l’abolizione dell’ICI molti comuni miravano sugli automobilisti per rimpinguare le loro esangui casse. Poi, lo scandalo sull’uso improprio degli autovelox ha pur tardivamente favorito la retromarcia. L’impianto accusatorio dei magistrati, se confermato, giustificherebbe l’oramai atavica sfiducia verso i nostri piccoli e grandi governanti.
Gli autovelox, installati ad arte lungo il territorio, producevano migliaia di contravvenzioni al giorno. Alla multa non seguiva la sottrazione dei punti della patente poiché, per non dare nell’occhio, l’infrazione non veniva segnalata.
Oggi possiamo, nel rispetto delle regole, viaggiare con maggiore serenità. O no? Qualche dubbio resiste. L’altra notte imboccavo con alcuni amici Via Mezzocannone in direzione San Domenico Maggiore. Le indicazioni della zona a traffico limitato consentono il transito dopo la mezzanotte. Era l’una e fiduciosi abbiamo proseguito, ma la telecamera ha suggellato il nostro passaggio.
Perplessi ci siamo fermati e, questa volta a piedi, siamo ridiscesi verso la segnaletica. Il cartellone di destra, visibile dal guidatore, indica il limite di mezzanotte. Quello di sinistra, incredibile ma vero, autorizza il passaggio dei veicoli solo dopo le due di notte.
In regola per un segnale, in torto per un altro. Arriverà o non arriverà la multa? Non resta che sfogliare la margherita. Nell’attesa contiamo nel buon senso di chi vorrà correggere l’ennesima anomalia.
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