Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Admin (del 08/10/2007 @ 09:06:16, in Articoli, linkato 1992 volte)
Attenti automobilisti, è arrivato il Tutor. In queste settimane anche sulla autostrada Roma - Napoli è entrato in vigore il nuovo sistema per il controllo elettronico della velocità. A differenza dell’autovelox il Tutor misura la velocità media dei veicoli in tratti stradali tra i 10 e 25 km. In questo modo eviteremo multe per aver superato i limiti in un breve tratto, magari perché impegnati in un sorpasso.
Ma il dubbio di trovarsi di fronte all’ennesima misura per fare cassa resta forte.
In molti tratti della A1 insiste un limite di velocità di 100 km orari che pare eccessivo. Mi piacerebbe vedere il ministro dei trasporti, meglio se scortato dal suo vice ministro, dai suoi due sottosegretari, dagli otto principali collaboratori e dai dodici consiglieri, (fonte: www.trasporti.gov.it) viaggiare sulla Roma - Napoli rispettando il suddetto limite.
Intanto i costruttori continuano a offrirci auto dalle prestazioni sempre più aggressive. Non sarebbe opportuno che si dedicassero alla sicurezza? Una politica seria di prevenzione dovrebbe viaggiare in una diversa direzione. Inasprire le sanzioni per chi adopera l’autostrada come un circuito di Formula Uno. Intensificare i controlli verso i camionisti, spesso costretti a guidare per l’intera giornata senza rispettare i necessari turni di riposo. Intercettare ai varchi di ingresso, prima che sia troppo tardi, i guidatori in stato di ebbrezza.
Infilare le mani nelle tasche dei cittadini non significa rendere le strade più sicure.
Di Admin (del 01/10/2007 @ 20:58:21, in Articoli, linkato 2112 volte)
Caserta, viale Carlo III, nove del mattino. Sono intrappolato nel traffico. L’imbocco dell’autostrada A1, agognata meta, è appena a un chilometro. La polizia coordina il traffico. Un auto in panne viene rimossa. Scene da esodo ferragostano. Lavoratori manifestano per i loro diritti calpestati? Nella zona diverse realtà giustificano quel timore. Invece, pochi metri dopo, ecco svelato l’arcano: un cartellone pubblicizza l’apertura del “Campania”, ennesimo centro commerciale. Strutture che soffocano il piccolo commercio e devastano luoghi. Tutte uguali.
Per invertire il senso di marcia ci vorrebbe una manovra ardita. Rinvio il mio appuntamento e decido di incolonnarmi ordinatamente. Non è masochismo. È l’istinto di chi sa che avrà qualcosa da raccontare.
Finalmente imbocco la bretella d’ingresso del centro. Tre corsie, come l’autostrada. Uomini si sbracciano per deviare le auto verso un parcheggio laterale. È lontano, ma forse lì qualche posto si recupera.
Un brusio accompagna i miei passi. Sale d’intensità fino a mutarsi in frastuono. Scene dantesche si aprono ai miei occhi. Un’onda umana fluttua pericolosamente. Una donna avverte un malore. Due infermieri cercano di soccorrerla. Tanti spingono per entrare. Pochi escono. Trionfanti, con il loro scalpo. Li avvicino. Sono lì dalle sette del mattino. Hanno atteso tre ore. Qualcuno, vergognandosi, si giustifica con la necessità del risparmio. Esausti, stringono televisori lcd e cellulari acquistati a prezzi stracciati e, forse, stracciando la dignità.
Di Admin (del 24/09/2007 @ 11:33:31, in Articoli, linkato 2150 volte)
Bene superfluo o bisogno imprescindibile, cos’è la cultura per Napoli? Risposta scontata, se ci si ferma alla lentezza manifesta delle istituzioni e alla ricerca affannosa dell’evento. Fortuna che in città emergano isole capaci di remare controcorrente.
Come l’istituto Cervantes, un pezzo di Spagna sul lungomare di Napoli, che non si limita al ruolo di più importante istituto di lingua straniera, ma si pone con autorevolezza come accogliente casa della cultura.
Due anni fa Cesar Molina, attuale ministro della cultura di Zapatero, doveva scegliere a chi affidare il rilancio del Cervantes a Napoli. Non ebbe dubbi, l’uomo giusto era Vicente Quirante. Legato in modo sincero alla città, Quirante rivolge il suo impegno febbrile in più direzioni. Stabilisce connessioni con le rare realtà culturali vive sul territorio, offre alla città programmi ricchi di incontri prestigiosi, ricerca la vera radice dei rapporti fra Napoli e la Spagna. Lo studio delll’opera di Benedetto Croce e Giuseppe Galasso diviene indispensabile per allontanare l’immagine, cara a Manzoni, della Spagna madre di tutti i mali.
Quirante, per nove anni avvocato ad Alicante, sta vivendo qui a Napoli la sua second life. Incontrandolo non si ha difficoltà a comprendere quale sia l’energia che lo anima. Ha scelto la città. A Napoli scopre la sua forza vitale, mentre in tanti sono qui ma con la mente altrove.
Il Cervantes ricopre, suo malgrado, una funzione trainante. Napoli è pronta a seguirne l’esempio?
Di Admin (del 17/09/2007 @ 13:00:42, in Articoli, linkato 2073 volte)
Da quindici anni lavoro al Centro Direzionale. In questo arco di tempo l’ho visto nascere, svilupparsi, e oggi vivere un momento difficile.
Come spesso accade in questa città, anche il Centro Direzionale, fiore all’occhiello della Napoli produttiva, mostra due volti. Alla facciata dinamica e tecnologica si contrappone quella ostile fatta di parcheggi inesistenti, di scale buie dove in pochi si azzardano a passare, di siringhe e preservativi, entrambi testimonianze di vite buttate.
Un delirio di metri cubi di cemento disegnati da Kenzo Tange, che pure non seppe o non fu libero di immaginare lo spazio per una piscina o un campo da tennis.
Capita, camminando lungo il Centro Direzionale, di sentirsi soli fra centinaia di sguardi impossibili da afferrare.
E solo si sarà sentito un ragazzo di ventisei anni che lo scorso 11 settembre si è suicidato lasciandosi cadere da uno dei tanti grattacieli del Centro. Soffriva di depressione e il suo ultimo gesto, folle coincidenza, si è consumato sei anni dopo l’attentato alle torri gemelle di New York.
Quel pomeriggio assurdo in cui una vita non ce l’ha fatta a proseguire, in molti si sono mossi per osservare lo spettacolo. Dopo qualche ora, tornando a casa, sono passato davanti a quell’infinita disgrazia. Una folla ancora numerosa dava forma a una volgare cornice. Ho visto ragazzi ridere mentre si aggiornavano su particolari angoscianti dell’incidente. Guardandoli, mentre piangevo, pensavo che i morti erano loro.
Di Admin (del 15/09/2007 @ 11:22:33, in Articoli, linkato 2337 volte)
Si parte! Primo post del blog.
Questo piccolo diario di viaggio spero si arricchisca nel tempo dei contributi e degli umori di tutti voi. In tutta onestà ancora non mi sono completamente chiari i meccanismi di quest’aggeggio e chiedo scusa per eventuali malfunzionamenti. Ad esempio pare che il blog abbia dei filtri sulle parolacce, quindi alcuni vostri commenti d’esordio (che immagino ricchi di improperi) potrebbero essere bloccati. Non è censura!!!
Quali liquidi vuole contenere questo diario? Sostanzialmente TUTTI. Vorrei si parlasse di emozioni, di libri, di cronaca, di storia (con particolare attenzione agli Anni 70, che ci volete fare sono una mia ossessione), di piccoli disavventure quotidiane, e di cazzeggio vario (il sale della vita!)
Chiunque voglia dare il suo contributo è ben accetto. Posterò qualsiasi cosa mi mandiate. Se non sarò d’accordo, mi limiterò a puntualizzarlo. Ho chiesto ad alcuni di voi di partecipare in modo attivo. Di avere un proprio nick per inserire gli articoli direttamente. Ad altri non l’ho chiesto per pudore…
Proprio per questo il primo obiettivo è ipotizzare un nome che sostituisca il noiosissimo “il blog di valerio lucarelli” Pensateci.
Magari tra qualche settimana questa sarà solo una stanca pagina web abbandonata a se stessa. Ma, senza darci troppa importanza, potrebbe nascere un cammino condiviso. Potremmo far crescere una piccola oasi, dove incontrarsi nelle notti insonni o durante le lunghe giornate di ufficio (“Cazzo fai su Internet? Lavora!”). Da parte mia posso solo garantire che se la barca dovesse affondare, sarò l’ultimo ad abbandonarla.
Un abbraccio a tutti!
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