Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Admin (del 04/05/2009 @ 08:33:54, in Articoli, linkato 1890 volte)
Pochi giorni all’avvio della centesima edizione del Giro d’Italia. Variata in extremis la tappa napoletana. L’eterna impraticabilità di Via Coroglio ha imposto la definizione di un percorso certo meno suggestivo. Ma per gli organizzatori i problemi non finiscono qui.
La positività di Davide Rebellin alla CERA, l’epo di terza generazione, ha minato la già fragile credibilità di uno sport in crisi. Dopo aver strappato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino, il ciclista veneto aveva urlato al mondo la propria gioia: “Questa è la vittoria del ciclismo pulito”.
Per esprimere un giudizio è d’obbligo attendere l’esito delle controanalisi. La moglie, nonché manager di Rebellin, giura la totale estraneità del suo assistito. Magari i coniugi riusciranno a dimostrare che la cera è stata sì adoperata, ma solo per lucidare a dovere il parquet.
Tornando alla corsa, il favorito è Ivan Basso, che ha appena scontato la squalifica di due anni per doping. Riflettori puntati su Lance Armstrong, sette volte vincitore al Tour de France, da sempre al centro di sospetti, peraltro mai verificati. Mancheranno perché squalificati, Riccò e Sella, che infiammarono la scorsa edizione, salvo poi risultare positivi all’antidoping.
A tirare le somme ci si chiede se gli organizzatori, più dello stato del manto stradale, dovranno preoccuparsi dell’apertura delle farmacie presenti lungo il percorso, per garantire l’ormone giusto al momento giusto. E che vinca il migliore!
Di Admin (del 11/05/2009 @ 08:18:33, in Articoli, linkato 1938 volte)
Yes, we can. Lo slogan che ha accompagnato Barack Obama nella sua galoppata presidenziale, si adatta a meraviglia all’inesauribile Marchionne. Da cinque anni alla guida della Fiat, il manager italo canadese ha svelato le carte del suo piano industriale. Un impegno titanico che ha trovato da subito proprio in Obama il più illustre degli sponsor. Il Presidente americano ha parlato chiaro. La Chrysler si può salvare solo grazie alla tecnologia italiana. La frase ha riempito di orgoglio un’intera nazione, peraltro subito distratta dai divorzi del premier.
Sorretto dalla parole di Obama, Marchionne ha rilanciato. Il suo piano è globale. Non solo l’americana Chrysler, ma anche la tedesca Opel, e la svedese Saab. Manca solo, per ora, l’acquisizione di una fabbrica di modellini di auto storiche. A chi lo accusa di voler fare il brodo senza il pollo, e di dar vita a un impero colossale senza scucire nemmeno un euro, Mister Pullover non la manda a dire. Se hanno un’offerta migliore della nostra, l’accettino.
L’intero disegno, non privo di elementi di genialità e concretezza, ha il risvolto della medaglia negli inevitabili tagli alla produzione e al personale. Kaiserslautern in Germania, Anversa in Belgio, Termini Imerese e Pomigliano d’Arco in Italia, tremano. Del doman non v’è certezza. Un piccolo tratto di penna può determinare la chiusura di uno stabilimento e spingere nel baratro migliaia di famiglie. È proprio questo il mondo che vogliamo?
Di Admin (del 13/05/2009 @ 15:14:47, in Articoli, linkato 1839 volte)
L’amministratore delegato di Ryan Air era ieri a Milano per illustrare le previsioni finanziarie della sua compagnia. Ma più dei dati economici ha fatto discutere la nuova campagna pubblicitaria che ritrae Berlusconi, calice in mano, circondato da cinque raggianti fanciulle. Il brindisi è d’obbligo. “Ma certo… Vi porterò tutte in Europa!”
Non potevano farsi scappare la ghiotta occasione i grafici che già in precedenti circostanze hanno rimarcato gli eccessi del Belpaese. Come quando ritrassero Umberto Bossi con il virile dito medio sollevato, accusando il governo di infischiarsene dei passeggeri vittime degli scioperi di Alitalia.
Durante la drammatica crisi dei rifiuti che soffocò la Campania, una desolante immagine di un cumulo d’immondizia invitava a scappare via. Persino Valentino Rossi era entrato nel mirino dopo i suoi problemi con il fisco. Anche qui nessuno spazio all’interpretazione e una vignetta che riportava il pensiero del centauro “Ritorno a casa con Ryan Air… e devo pagare solo le tasse!”
La compagnia irlandese a basso costo bacchetta di continuo i governi italiani colpevoli, a loro giudizio, di favorire Alitalia con aiuti che eludono le leggi di mercato. Più veloce di un jet, la vignetta ha fatto il giro dei siti di tutta Europa. I più maliziosi sostengono che una delle fanciulle stia palpando il sedere del Cavaliere. L’ennesima riprova che Berlusconi tira. Eccome se tira.
Di Admin (del 19/05/2009 @ 22:25:31, in Articoli, linkato 1934 volte)
Napoletani, popolo di diavoli, poeti e invalidi. Almeno a giudicare dai permessi per i disabili che dilagano sui cruscotti delle auto in sosta. Per averne riprova è sufficiente passeggiare lungo le strade che delimitano il centro direzionale. In media ogni due macchine, una espone un regolare grattino, l’altra un tesserino di invalidità.
Non v’è dubbio che il cuore pulsante della Napoli economica sia stato pensato in modo osceno. Al di là dei giudizi architettonici, spicca l’assoluta mancanza di servizi. A partire dai luoghi dove praticare sport, come piscine e campi da tennis, fino alla carenza strutturale dei parcheggi. A fronte di una domanda forte, le regole del mercato fanno lievitare i costi. E anche posteggiare l’auto per recarsi al posto di lavoro è fonte di un piccolo salasso.
Questo però non legittima l’adozione di pratiche scorrette a danno dei veri portatori d’handicap. È forte il dubbio infatti, che una parte di quei permessi siano utilizzati in modo improprio. Dunque, oltre ad applicare ganasce alle vetture in sosta vietata per regalare un poco di ossigeno alle asfittiche casse comunali, sarebbe prezioso provvedere a una verifica puntuale di tali permessi.
Giustificare le proprie piccole illegalità con le deficienze di una città che logora come poche altre al mondo, non è che la conferma di un concetto semplice, quanto rivoluzionario. Siamo lo specchio fedele della classe politica che ci amministra.
Di Admin (del 25/05/2009 @ 09:15:05, in Articoli, linkato 1876 volte)
A Borgo la Bagnaia in provincia di Siena si è tenuta la sesta edizione del convegno Crescere tra le righe, che indaga i rapporti tra i giovani e i mezzi di comunicazione. L’organizza l’Osservatorio Permanente dei Giovani Editori, nato nel 2000 e già fautore di un progetto vitale, il quotidiano in classe, che coinvolge un milione e mezzo di studenti. Grazie al web è stato possibile seguire i lavori in diretta.
Uno dei momenti caldi del convegno si è avuto quando Fedele Confalonieri ha dialogato con i centocinquanta studenti presenti in platea. I ragazzi hanno criticato l’eccessiva volgarità dei palinsesti Mediaset e la riproposizione continua di modelli negativi che educano in modo insano la popolazione e in particolare i più giovani.
Chiara la replica di Confalonieri. Non spetta alla televisione commerciale educare i giovani. Non pago, è andato al contrattacco lanciandosi in un grido sorprendente. Non rimbambitevi davanti alle televisioni, leggete libri, divertitevi, insomma vivete.
Lanciato dall’uomo più vicino a Berlusconi nella creazione dell’impero Mediaset, il grido di allarme non passa inosservato. Gli uomini che trent’anni fa hanno seguito i primi vagiti delle tv commerciali venivano da una storia profondamente diversa da quella attuale. A dispetto dei nuovi fenomeni tecnologici, la tv resta il media più potente. Fin dove si spingeranno gli editori del domani nell’uso di un mezzo capace di condizionare pesantemente la vita di ognuno di noi?
Di Admin (del 28/05/2009 @ 08:51:14, in Articoli, linkato 1849 volte)
In un’epoca di profonde trasformazioni il matrimonio resta uno dei valori fondanti della nostra società. Il giorno del fatidico sì. L’istante magico che non dimenticherai mai. Anche se, in molti casi, l’amore giurato per l’eternità svanisce tra beghe quotidiane e piccole grandi incomprensioni. Capita infatti, conoscendosi meglio e convivendo sotto lo stesso tetto, che legami indissolubili si sciolgano come neve al sole.
Ma quanto accaduto lo scorso 16 maggio nel municipio di Trieste e riportato sulle colonne del Piccolo, punta di diritto a entrare nel guinness dei primati. Il matrimonio di Andrea, 34 anni impiegato di banca, e Sara trentenne dipendente di una finanziaria, non ha superato il cambio d’abito. Come nel film Il Laureato interpretato dal grande Dustin Hofmann.
Subito dopo aver celebrato il rito civile, Sara ha avvertito la necessità di indossare un tailleur per sentirsi a proprio agio. E ha pensato bene di farsi accompagnare da un amico della coppia. I due però si sono eclissati piantando lo sposo in febbrile attesa al ristorante. Solo dopo qualche ora i due fuggitivi hanno comunicato la loro decisione e Andrea si è ritrovato solo davati a decine di invitati increduli.
Anche questa volta l’amore ha trionfato. Forse per Andrea la ferita è ancora troppo fresca. Nel tempo, capirà la fortuna che gli è capitata. Meglio un conto da pagare al ristorante, che una vita di menzogne e tradimenti. Però, Sara, non potevi pensarci un attimo prima?
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