In questa città persino la morte è un lusso.
Di Admin (del 03/12/2007 @ 08:18:14, in Articoli, linkato 2149 volte)
Quanto vale a Napoli la vita di un malato terminale? Un male cattivo è un martirio che ti divora. Il rispetto del dolore è il minimo che una società civile debba garantire. Ma in questa città in fuga da se stessa, persino la morte si trasforma in lusso.
Luigi aveva sorpreso tutti. Per i medici gli rimaneva un anno di vita. Ne ha affrontati quattro. Con coraggio. Il suo era un caso “interessante”. Da studiare. Poi, la malattia aveva preso il sopravvento e l’interesse scientifico era sfumato. “Non c’è più nulla da fare.” Questa la litania che i familiari dovevano sopportare.
Insieme a costi immensi provocati dall’indegna assenza del sistema sanitario nazionale. Certo, i chirurghi operano anche nelle strutture pubbliche. Ma per potersi giovare delle loro eccellenti mani, occorre appoggiarsi a strutture private. Oppure mettersi in lista di attesa. E chiedere cortesemente al cancro di attendere.
Alla fine, la voglia di vivere di Luigi è stata premiata dal sorriso inedito della nipotina appena nata. Poi, il calvario. Che ha un nome. Ospedale Cardarelli. Le ultime ore sono strazianti. Ingiuste e ingiustificate. I letti liberi ci sono. Ma Luigi viene abbandonato in corridoio su una barella. I suoi cari pretendono rispetto, minacciano denunce. “’Sto casatiello non lo spostiamo. Chiamate chi volete.” Così rispondono medici e infermieri. L’arrivo dei carabinieri li costringe a provvedere. Controvoglia. Luigi se ne è andato. Ma la vergogna ci assale.
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