Di Admin (del 23/12/2008 @ 08:27:47, in Articoli, linkato 1811 volte)
Ducati 271, il modello del momento. Non parliamo della moto con cui l’azienda di Borgo Panigale sfiderà Valentino Rossi, ma del modello di scarpe scagliate dal giornalista iracheno Muntadar al-Zeidi contro George Bush durante la sua ultima visita in Irak.
Tanti hanno provato ad assumersi la paternità delle scarpe, ma la Ramazan Baydan è stata la più abile a creare il tam tam. Impossibile smentirla, visto che le scarpe sono state distrutte dai servizi segreti, preoccupati che contenessero esplosivo.
Il lancio si è tradotto in un inaspettato volano per l’azienda turca che ha assunto 100 lavoratori per fronteggiare l’ondata di ordini sopraggiunti. Il direttore di fabbrica ha precisato che il costo è rimasto immutato a 40 dollari e che le scarpe sono più leggere di come appaiono.
Se la Baydan gongola, meno bene se la passa il giornalista accusato di aggressione a un capo di Stato. Al-Zeidi rischia fino a 15 anni di carcere per il suo gesto. Una pena a dir poco spropositata. Sarebbe il caso che i giudici derubricassero l’atto a semplice tentativo di aggressione, condannando al-Zeidi al pagamento di una multa da devolvere magari alle associazioni che tutelano gli orfani della guerra in Irak.
Una guerra che lo stesso Bush ha definito un errore provocato dalle errate informazioni sulle armi di distruzioni di massa. Intanto 4.500 soldati americani e un numero imprecisato di civili iracheni, tra centomila e un milione, hanno perso la vita per l’errore di Bush.
Di Admin (del 22/12/2008 @ 08:38:08, in Articoli, linkato 1798 volte)
Caro Cardinale Sepe, scrivo per ringraziarla per il suo amore verso la città. Dal suo arrivo ha ricreato un rapporto vivo con la gente. Superando la fredda distanza che il suo predecessore, su questo Lei non sarà d’accordo, aveva lasciato nel cuore dei napoletani.
Ha formato la sua squadra di governo, scegliendo i sacerdoti migliori e dividendo con loro le gravi responsabilità che attanagliano chiunque ricopra incarichi istituzionali a Napoli.
Ha cercato il dialogo con tutti e in tutti i modi possibili. Conversando all’interno di un Duomo spesso gremito, o con gli amici che l’hanno contattata attraverso Facebook. Nelle sue parole lo sprone alla città per liberarsi dai suoi mali si alterna agli inviti a non abbattersi.
Vittime di politici inetti, ai pochi uomini validi chiediamo sempre di più. E chi sono io per chiederle di non cadere in eccessi di generosità che possono nuocere ai napoletani? Come invocare il Santo Patrono per risolvere dall’alto lo sconcio dei rifiuti che ammorbavano la città. O invitare il presidente De Laurentiis ad adeguare gli stipendi di Lavezzi e altri campioni del club.
Ci attendono periodi critici durante i quale i privilegi dei calciatori diverranno ancora più stridenti. I tifosi la pensano come Lei, ma sono certo che le sorti del suo gregge Le sono più a cuore di quelle degli strapagati professionisti del calcio. Perché non basta che vinca il Napoli per risollevarci.
Buon Natale Cardinale, e che ‘a Maronna ce accumpagne.
Di Admin (del 15/12/2008 @ 09:50:38, in Articoli, linkato 1929 volte)
Venerdì sera a Trentola Ducenta un commando a bordo di un’auto ha esploso un centinaio di colpi di kalashnikov contro un’abitazione. I sicari non hanno raggiunto il vero obiettivo ferendo invece una donna che aveva l’unico torto di trovarsi al posto giusto, la cucina del suo appartamento, nel momento sbagliato. Un pensiero stereotipato e assai in voga si soffermerebbe sui mali dell’agro aversano dove la criminalità impazza in beffa a uno stato inadeguato.
Poche ore dopo un nuovo far west si è invece scatenato in uno chalet di Mergellina, il salotto buono della città. Due ragazzi sono stati feriti. Anche loro avevano l’unica colpa di trovarsi nel posto giusto, chi a festeggiare un’amica, chi a bere un caffé, nel momento sbagliato. Serena e Vincenzo non c’entravano nulla nella sparatoria creata da un folle che intendeva vendicare un qualche torto subito in precedenza. I due giovani sono in ospedale, il destino appeso a un filo. Bene che vada Vincenzo ci avrà rimesso un rene e un tratto di intestino, Serena si ritroverà un polmone perforato.
È corretto parlare di caso fortuito, di cose che possono accadere e in nessun modo essere prevenute? È più vero dire che il degrado e la violenza hanno raggiunto a Napoli picchi paragonabili solamente all’indifferenza e alle arroganti incapacità di chi amministra e controlla il territorio. In strada ci si muove accompagnati da uno sgradevole disagio e dalla sensazione opprimente che ci stiano rubando la città.
Di Admin (del 08/12/2008 @ 18:20:05, in Articoli, linkato 1903 volte)
Dopo lo scandalo rifiuti all’orizzonte si profila una piccola tangentopoli nostrana. Una continua emergenza soffoca la città. Nel frattempo ce ne restiamo immobili accumulando ritardi sempre più profondi. Partendo dalla sua storia, dal suo passato, Napoli deve riprendere a disegnare il suo futuro.
È questo il tema che ha animato il master internazionale in progettazione d’eccellenza per la città storica. Un gruppo di architetti di fama mondiale come Alvaro Siza, Rafael Moneo, Alberto Izzo, David Chipperfield, in collaborazione con professionisti come Nicola Di Battista, Ferruccio Izzo e Giovanni Francesco Frascino, ha analizzato il centro antico della città.
Per comprendere a pieno il ventre di Napoli e i suoi problemi ancora irrisolti, gli studiosi sono partiti dalle ragioni che hanno determinato quei luoghi. Ai loro occhi sono balzate le stridenti contraddizioni tra un’architettura di qualità e costruzioni prive di senso. Fino a giungere a una conclusione suggestiva: in un contesto stratificato come il nostro è difficile aggiungere, più facile sottrarre.
L’attenzione progettuale si è soffermata su aree lungo i margini della città di fondazione greco-romana. Gli interventi pensati nell’area del vecchio policlinico, in via Foria, lungo le mura nord-orientali e in Via Armanni, hanno il preciso scopo di vivificare un dialogo, oggi reciso, tra la Napoli intra ed extra moenia. Idee che se realizzate aiuterebbero la città a riprendere un cammino interrotto.
Di Admin (del 01/12/2008 @ 08:40:16, in Articoli, linkato 1999 volte)
1.200 euro al mese e l’opportunità di lavorare vicino casa. Lo stipendio non è granché ma stare vicino alla moglie e al figlio di un anno ha un valore supremo per Ciro. Tre mesi prima ha lasciato il lavoro a Roma. Ha faticato per ritrovarlo dalle nostre parti. Poi la sua esperienza decennale ha convinto la Cdn di Marigliano ad assumerlo. Sì, potrà anche capitare di andare in trasferta per qualche lavoro, ma poi si torna giù e magari con qualche soldo in più nella tasca.
Forse pensa a questo Ciro giovedì mattina alla Stazione Centrale, Binario 19. Con il consueto scrupolo indossa l’abbigliamento antinfortunistico necessario e si appresta a salire su di un traliccio per il rinnovamento della linea di alimentazione elettrica dei treni. È un’operazione programmata da tempo. Per il personale RFI non ci sono controindicazioni. La corrente è sospesa da tempo.
Ciro sale sulla scala e comincia il suo intervento. Poi, un’improvvisa quanto violenta scarica di 3.000 volt brucia in un sol istante tutti i suoi sogni. I colleghi tentano un disperato soccorso, ma incontrano difficoltà persino nel sottrarre il corpo di Ciro a quell’abbraccio mortale. Per lui non c’è più niente da fare.
Ora la magistratura indagherà per capire perché l’alimentazione non era bloccata e perché non sono scattati gli interruttori di sicurezza. Ma nulla potrà cambiare il finale assurdo di questa e di troppe altre storie simili. Ciro lavorava vivere. Il lavoro gli ha il rubato la vita.
Di Admin (del 24/11/2008 @ 08:28:04, in Articoli, linkato 2023 volte)
Un vero democristiano non molla mai. Con questo proclama Villari ha chiarito, qualora ce ne fosse bisogno, che non sarà facile liberarsi di lui. Arenatesi da mesi intorno al nome di Leoluca Orlando, le trattative tra governo e opposizione per la nomina del presidente della Commissione Vigilanza Rai si erano interrotte con il colpo di mano del Pdl che a sorpresa aveva votato per Riccardo Villari, già presidente del Napoli Club Parlamento.
A dire il vero nel Pd molti avevano tirato un sospiro di sollievo. Il candidato voluto da Di Pietro non andava giù nemmeno a loro, come provano i due voti dati dai consiglieri dell’opposizione e i pizzini spediti sottobanco da La Torre (senatore Pd) a Bocchino (deputato Pdl) davanti alle telecamere di La 7.
E quando i nostri politicanti si sono accordati sulla indiscussa figura di Sergio Zavoli, Villari non è stato al gioco. Forti pressioni bipartisan l’hanno invitato alle dimissioni. Ma il suo radicato senso delle istituzioni, e non un insolito attaccamento alla poltrona, gli ha suggerito di rimanere saldo al suo posto.
Forse Villari soffre della sindrome dell’ex. Ex Dc, ex Cdu con Buttiglione, ex Udeur con Mastella, ex Margherita con Rutelli, ex Pd con Marini (il suo partito lo ha appena espulso), Villari non vuole diventare anche ex Presidente della commissione Rai. Ma è proprio così scontato che debba essere lui a levare il disturbo? L’epatologo napoletano prosegue inamovibile a far fare un fegato tanto a tutti.
Di Admin (del 17/11/2008 @ 09:01:00, in Articoli, linkato 1948 volte)
Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino si è detto pronto a incatenarsi ai cancelli d’ingresso della Motorola, la multinazionale americana che ha a sorpresa dichiarato l’intenzione di cancellare l’insediamento torinese rispedendo a casa 370 ingegneri specializzati.
Il sindaco non ci sta e denuncia: la Motorola dal 1998 ha ricevuto 11 milioni di euro di finanziamenti pubblici per il centro ricerche di Torino, da sempre considerato in termini di competenze come uno dei migliori del gruppo. Ma la riconoscenza, si sa, non esiste e il consiglio di amministrazione, riunitosi nei giorni scorsi in Illinois, ha deliberato la chiusura dello stabilimento.
Quello della Motorola è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Di multinazionali che vengono qui da noi, succhiano avide finanziamenti milionari, per poi gettare al vento centinaia di posti di lavoro, se ne è perso il conto. Texas Instruments, Marconi, Nestlè, 3M, Eds, sono solo alcuni esempi di una scandalosa lista destinata a rimpolparsi.
Di fronte a questo scempio nessun governo o sindacato negli ultimi anni ha agito in modo corretto. I rappresentanti locali si sono spesso ritrovati soli a difendere il proprio territorio con le insufficienti armi a loro disposizione.
L’attuale crisi economica che turba il nostro domani è la prova della crisi del sistema capitalistico o l’ennesimo artifizio creato dal sistema per stritolare i lavoratori? Cominciamo a porci a questa domanda e da qui, a ragionare in modo nuovo.
Di Admin (del 10/11/2008 @ 08:40:03, in Articoli, linkato 1990 volte)
L’elezione del 44° Presidente degli Stati Uniti ha scatenato un vortice di commenti unilaterali. Un unico pensiero ha preso forma spinto da un entusiasmo diffuso. Svolta epocale, sogno che si realizza, fine della guerra civile americana dopo 147 anni, futuro radioso. Sono solo alcune delle espressioni diluviate in questi giorni.
Anche io ho avvertito un brivido osservando l’entusiasmo di tanti afroamericani. In loro leggevo la speranza del riscatto. Come mi ha colpito la commozione del Reverendo Jackson, una vita spesa in difesa dei diritti civili. Ma le cose sono ben più complesse.
Nessuna ricerca di originalità o volontà di andare sempre controcorrente. L’elezione di Barack Obama è stata, ancora una volta e prima di ogni cosa, un poderoso evento mediatico. Nulla di più. Sta a lui ora scrivere davvero pagine di storia nuova.
Leonardo Sciascia disse “Il nostro è un paese senza memoria e verità.” In America la situazione non è granché diversa.
Vedremo se Obama avrà la forza di ridare dignità al passato riscrivendo la storia delle Black Panter e delle esecuzioni firmate CIA contro Frank Hampton e molti altri leader del movimento per la liberazione degli afroamericani.
Vedremo se qualcuno pagherà per la sanguinaria guerra in Irak alla ricerca di armi di distruzione di massa inventate ad arte da un governo corrotto.
Vedremo se prevarrà un rispetto autentico verso il pianeta e gli uomini tutti. Solo allora avvertirò il vento soffiare in una direzione nuova.
Di Admin (del 03/11/2008 @ 09:24:41, in Articoli, linkato 1877 volte)
Lo confesso. A me Halloween non piace per nulla. E così quando ho visto mia moglie far indossare alle nostre bimbe dei cappellacci, se non altro creati con paziente abilità, ho abbozzato un sorriso di circostanza e mi sono defilato.
Halloween, ossia All hallows eve, Vigilia di tutti i santi, è assai popolare in America ma ha origini antiche. In Europa la ricorrenza si diffuse con i Celti che celebravano la fine dell'estate con il Samhain, il loro Capodanno. In quel rito il popolo credeva che i confini fra i regni dei vivi e dei morti si assottigliassero tanto da concedere alle anime di far ritorno a casa.
Mi hanno dunque confortato le parole del sindaco di Venezia e del Vescovo di Acerra. Anche a loro Halloween non va giù. Cacciari rivendica orgoglioso la storia del Carnevale di Venezia e punta il dito contro l’aspetto tenebroso, demoniaco, mortuario della festa delle Streghe. Il monsignore ha raccomandato l’apertura delle chiese nella notte di Halloween ricordando che i riti celtici erano praticati dai gerarchi nazisti e che l’anno scorso in quella notte a Perugia fu uccisa Meredith.
Eppure, a dispetto della crisi, i numeri parlano chiaro. Il volume di affari è in crescita. 370 milioni di euro spesi in party, travestimenti e zucche, che per fortuna costano meno di un euro al chilo.
Ai bimbi che assillanti urlavano dolcetto scherzetto non ho aperto la porta. Sarò più generoso il 6 gennaio quando preparerò calze della Befana per i bimbi meno fortunati.
Di Admin (del 27/10/2008 @ 09:11:06, in Articoli, linkato 1881 volte)
Ancora una volta Berlusconi coglie tutti di sorpresa e all’assemblea di Confindustria lancia Gianni Lettieri come candidato del Pdl alla carica di governatore o di sindaco. Per carità, a sua scelta, perché sempre di poltrone si tratta e non occorrono capacità e competenze diverse in due cariche così distanti fra loro.
Al di là del metodo, c’è qualcosa che non convince in questo tipo di annunci che, oltre al diretto interessato, sembrano rivolgersi ad altri soggetti. Certo non avrà fatto piacere alla classe politica campana di destra (mi si conceda l’ossimoro) un annuncio che ancora una volta li mette all’angolo, sancendo la cronica incapacità di produrre personalità politiche in grado di parlare alla città e risolvere i suoi problemi.
E chissà che il Cavaliere non abbia parlato a nuora perché suocera intenda. In sala era infatti presente Antonio D’amato, past president di Confindustria e leader della Seda, a lungo corteggiato da Berlusconi, che ha sempre rifiutato all’ultimo momento la candidatura preferendo occuparsi delle sue aziende. Tra D’Amato e Lettieri, è noto, non corre buon sangue.
Lettieri difficilmente scenderà in campo, ma ciò che resta in questo teatrino è la spregiudicatezza con cui la politica maltratta da anni la città. Tra un centro sinistra la cui credibilità si sbriciola ogni giorno di più e un centro destra che conferma la scelta, al di là delle emergenze, di non occuparsi in modo serio della città. Chi vuole l’agonia di Napoli?