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Delle piccole grandi idee per salvare Napoli
Di Admin (del 08/12/2008 @ 18:20:05, in Articoli, linkato 1822 volte)

Dopo lo scandalo rifiuti all’orizzonte si profila una piccola tangentopoli nostrana. Una continua emergenza soffoca la città. Nel frattempo ce ne restiamo immobili accumulando ritardi sempre più profondi. Partendo dalla sua storia, dal suo passato, Napoli deve riprendere a disegnare il suo futuro.

È questo il tema che ha animato il master internazionale in progettazione d’eccellenza per la città storica. Un gruppo di architetti di fama mondiale come Alvaro Siza, Rafael Moneo, Alberto Izzo, David Chipperfield, in collaborazione con professionisti come Nicola Di Battista, Ferruccio Izzo e Giovanni Francesco Frascino, ha analizzato il centro antico della città.

Per comprendere a pieno il ventre di Napoli e i suoi problemi ancora irrisolti, gli studiosi sono partiti dalle ragioni che hanno determinato quei luoghi. Ai loro occhi sono balzate le stridenti contraddizioni tra un’architettura di qualità e costruzioni prive di senso. Fino a giungere a una conclusione suggestiva: in un contesto stratificato come il nostro è difficile aggiungere, più facile sottrarre.

L’attenzione progettuale si è soffermata su aree lungo i margini della città di fondazione greco-romana. Gli interventi pensati nell’area del vecchio policlinico, in via Foria, lungo le mura nord-orientali e in Via Armanni, hanno il preciso scopo di vivificare un dialogo, oggi reciso, tra la Napoli intra ed extra moenia. Idee che se realizzate aiuterebbero la città a riprendere un cammino interrotto.