Di Admin (del 02/03/2009 @ 11:55:45, in Articoli, linkato 1886 volte)
Un vento intollerante risuona lugubre lungo tutto lo Stivale. Ovunque segnali inequivocabili di un razzismo che non vuole più strisciare ma imporsi con le proprie regole autoritarie. È scattata la caccia al rumeno. Peccato che i dati del Viminale indichino una realtà radicalmente diversa. Sono italiani 61 stupratori su 100. A seguire, nella poco ambita classifica, i rumeni (7,8%) e i marocchini (6,3%).
E l’allucinante sequenza di episodi avvenuti nel napoletano vanno nell’identico verso. A stuprare nei pressi della stazione un ragazzino dodicenne è stato un impiegato del comune di Napoli. Gli orrendi episodi di Barra, dove una undicenne veniva torturata e violentata da un suo vicino, e di Cicciano dove un bambino rumeno, di otto anni subiva abusi sessuali da parte di un condomino, portano la firma di cittadini italici.
Il razzismo dilagante nel paese è figlio dell’ignoranza e dell’incapacità di comprendere il mondo che viviamo. Gli orchi abitano sul nostro pianerottolo e nella maggioranza dei casi parlano la nostra lingua, votano per i nostri politici e, perché no, frequentano le nostre stesse chiese.
A quei tanti che invocano la legge del taglione per gli extra comunitari, salvo tacere ipocritamente quando l’orco è seduto alla sua stessa tavola, domando: rispedire al proprio paese chi si macchia di violenze sessuali, vuol dire accettare serenamente che possano compiere quelle infamie verso altri corpi indifesi, purché non siano italiani?
Di Admin (del 09/03/2009 @ 07:05:07, in Articoli, linkato 1977 volte)
Davvero c’è ancora chi ha la sfrontatezza di credere che vivere con la continua incudine della perdita del lavoro rappresenti una severa forma di stress? Certo, per i lavoratori dei due centri campani della Indesit l’aria si sta facendo sempre più cupa. E che dire di Pomigliano d’Arco, dove a giudicare dalle acrobazie dialettiche di Marchionne lo stabilimento potrebbe subire un colpo mortale. O dei lavoratori della Ixfin cui da mesi è scaduta anche la cassa integrazione.
Ma nulla a confronto dello stress che attanaglia i dirigenti della nostra Provincia. Che grazie alla delibera 2389 potranno giovarsi di un corso antistress per ritrovare fiducia in se stessi. Tecnicamente si parla di coaching. Una metodologia che mira all’efficacia delle performance.
E per ottenere ciò, la Provincia ha stanziato 40.000 euro che serviranno a ‘eliminare il blocco della percettività’ degli assai sfibrati dirigenti provinciali. Il tutto, come è giusto che sia, avverrà durante l’orario di lavoro. In particolare due giorni verranno dedicati all’apprendimento delle tecniche di scherma.
E così, mentre i più retrogradi continuano a chiedere l’abolizione delle province, ritenute l’ennesimo scempio della classe politica a danno della comunità, i bravi dirigenti provinciali avranno finalmente a disposizione i mezzi indispensabili per lavorare serenamente. Un po’ di sciabola, un po’ di fioretto, una stoccata sfacciata alla crisi.
Di Admin (del 12/03/2009 @ 11:02:37, in Articoli, linkato 1916 volte)
Intervistati qualche tempo fa, alcuni nostri parlamentari rimediarono una figura barbina mostrando di non conoscere la regione del Darfur. Ci fu perfino chi sostenne fosse un modo sano di mangiare, confondendolo con lo slow-food. Nulla da stupirsi dunque di fronte al rapporto annuale pubblicato dall’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che evidenzia il velo oscurante fatto scivolare dai media nostrani sulle decine di catastrofi che sconvolgono il pianeta.
Mezzi di informazione che, tanto per fare un esempio, hanno dedicato ampio spazio alle nozze Briatore Gregoracci. Certo anche il team manager della Renault ha i suoi grattacapi. Il circus della Formula1 vive momenti di angoscia dopo la ritirata di alcuni colossi dei motori, non più in grado di far fronte ai costi astronomici delle competizioni.
Bisogna invece soffermarsi sul perché l’allarme lanciato da Medici senza frontiere abbia trovato spazio sui media oggi e non invece lo scorso novembre, quando lo stesso dato era stato diffuso, ma nessuno ne aveva preso spunto per sensibilizzare l’opinione pubblica su questioni di vitale importanza. Forse qualche reality esigeva la precedenza.
Nel nostro piccolo possiamo visitare il sito www.medicisenzafrontiere.it e scoprire il mondo di questa organizzazione che da decenni interviene in soccorso delle popolazioni stremate da guerre e catastrofi naturali. E magari contribuire alla loro fondamentale missione.
Di Admin (del 16/03/2009 @ 08:04:13, in Articoli, linkato 1818 volte)
A Brescia, durante un intervento alla scuola quadri della Lega, il deputato del carroccio Davide Caparini ha snocciolato alla platea dati sorprendenti. Il consumo di Viagra al nord è quattro volte superiore rispetto al sud. E per irrobustire la sua analisi ha tirato fuori cifre inoppugnabili. Dal 1998 al 2005 nel bresciano sono state assunte circa quattromila pilloline blu ogni mille cittadini. Appena 991 invece in quel di Potenza.
Cosa si cela realmente dietro la dura analisi del giovane parlamentare? La sadica volontà di farci perdere le poche certezze che ci accompagnano nel quotidiano? Lo slogan rivoluzionario ‘La Lega ce l’ha duro’, che ha infiammato migliaia di elettori, ne esce infatti sgretolato senza appello.
Caparini ha forse trascurato l’uso smodato che nel Meridione si fa di peperoncino e altre diavolerie piccanti, capaci di sostenere il desiderio. O forse si è lasciato prendere la mano, intendendo semplicemente ribadire un altro cavallo di battaglia padano: al sud non si ha voglia di lavorare. Tanto che il tempo e soprattutto le forze per vivere una sessualità appagante non vengono mai meno.
Tuttavia resta alto il dubbio. E se dietro le parole di Caparini si nascondesse un pungente attacco al leader di sempre Umberto Bossi? I giovani quadri leghisti, dopo un primo istante di smarrimento, si sono ricompattati. Pronti a chiedere spazio, sono loro i celoduristi del futuro. Attendiamo eccitanti sviluppi.
Di Admin (del 23/03/2009 @ 08:32:32, in Articoli, linkato 1913 volte)
Erano in tanti. Cinquanta o centomila non fa differenza. Per una volta la questura non si è prodotta in stime esilaranti. Erano davvero in tanti a sfilare in via Caracciolo per la quattordicesima giornata della memoria in ricordo delle vittime della mafia, promossa dall’associazione Libera di don Ciotti. In testa al corteo cinquecento familiari delle vittime della criminalità organizzata. Alle loro spalle donne e uomini provenienti da tutta Italia, decisi a esprimere con gioia il proprio desiderio più grande: un mondo libero dal bubbone della mafia.
Il corteo è poi sbocciato in piazza Plebiscito, il luogo simbolo di Napoli, quasi a lasciar intendere un monito importante. Le mafie sono ovunque, si annidano nei palazzi di governo, nei salotti buoni della città, per poi spadroneggiare nei luoghi dove luridi accordi tra stato e camorra permettono di avvelenare interi territori.
Libera ha portato la voce di migliaia di giovani anche nel regno dei Casalesi, ricordando il 19 marzo don Peppino Diana, il sacerdote che per amore del suo popolo aveva deciso di non tacere. Nel quindicesimo anniversario del suo assassinio, a Casal di Principe sono risuonate potenti le parole di Gennaro Diana, papà di Peppino. ‘I camorristi stanno peggio dei morti’. Un messaggio decisivo, forse l’unico in grado di scardinare gli imperi mafiosi e di smontare i folli sogni dei tanti ragazzini che nella camorra riconoscono l’unico sbocco possibile della loro vita.
Di Admin (del 30/03/2009 @ 07:50:30, in Articoli, linkato 1765 volte)
Non restate con le mani in mano. Questa l’imbeccata di Berlusconi agli operai Fiat di Pomigliano in odore di licenziamento. Seguire alla lettera le parole del premier potrebbe indurre qualcuno a imitare i colleghi francesi della 3M che hanno sequestrato per una notte Luc Rousselet. Il piano del manager prevedeva il taglio di metà azienda.
Lo stesso era accaduto alla Sony France. In entrambi i casi le aziende hanno addolcito le loro brusche strategie. A Edimburgo invece il banchiere Fred Godwin ha trovato le finestre dell’abitazione in frantumi. Godwin, dopo aver portato al collasso la Royal Bank of Scotland, aveva ricevuto una buonuscita di 16 milioni di sterline.
Segnali forti rimbalzano da mezza Europa. Si è varcata la soglia della decenza. Non si può pensare che milioni di lavoratori perdano stipendio e dignità, subendo passivamente gli effetti di una crisi di cui non sono affatto responsabili. L’America si è indignata quando ha appreso che l’AIG, dopo aver ricevuto 170 miliardi di dollari in aiuti di stato, ha erogato bonus milionari ai dirigenti. Parte di quel fiume di danaro è stato restituito, ma la sostanza non cambia.
Le regole insopportabili imposte dai signori della finanza costringono i lavoratori a vivere nel terrore. Tutto questo non può non generare frutti avvelenati. Nuove pagine luttuose verranno scritte. Incancrenendo il fallimento che ci circonda. Quando ciò accadrà, le parole che da ogni luogo si solleveranno sapranno di stantio.
Di Admin (del 06/04/2009 @ 11:11:24, in Articoli, linkato 1811 volte)
Sei anni dopo il concerto dedicato a George Harrison, Paul Mc Cartney e Ringo Starr si sono riuniti a New York conquistando il pubblico del Radio City Music Hall. I due Beatles sopravvissuti hanno partecipato al concerto per la raccolta di fondi a favore della David Lynch Foundation. Obiettivo della fondazione voluta dal regista americano è quello di portare nelle scuole la meditazione trascendentale per combattere lo stress, migliorando le capacità di apprendimento e concentrazione ma soprattutto puntando a un miglior rapporto con se stessi.
La tecnica fu adottata dai Beatles fin dalla fine degli anni Sessanta, subito dopo l’incontro con un guru indiano. Chi sospettava che dietro l’irripetibile genialità dei Beatles ci fosse l’uso di erbe e acidi in grado di far scivolare la mente in un territorio astratto, può dunque ricredersi. L’unico segreto degli scarafaggi era la meditazione.
Ma se la traccia lasciata dai quattro ragazzi di Liverpool è destinata a rimanere in eterno come una delle più forti regalateci dal ventesimo secolo, qualche dubbio resta sull’attuale pensiero di Mc Cartney. A suo giudizio il mondo è dominato dalla meditazione trascendentale, un pozzo cui è possibile attingere in qualsiasi momento. Pare invece che a dominare il pianeta siano logiche assai diverse e che, come cantava un meraviglioso John Lennon, per dare una possibilità alla pace occorra, oltre alla meditazione, anche qualcosa di più concreto.
Di Admin (del 20/04/2009 @ 08:03:27, in Articoli, linkato 1762 volte)
Ero certo avessero agito sotto l’effetto di stupefacenti. Rigettavo l’idea che giovani poco più che ventenni avessero compiuto un simile efferato omicidio nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali. Mi sbagliavo.
Almeno a voler credere alle dichiarazioni rese ai magistrati dai tre rumeni arrestati per l’omicidio di Francesco Ambrosio e della moglie Giovanna. Gli sciagurati avrebbero bivaccato alla Gaiola in attesa che calasse notte. Una bottiglia di vino divisa in tre non può far sprofondare la ragione in un sonno infernale. E invece i tre, scoperti, hanno sterminato con una violenza raccapricciante gli anziani coniugi. La cui unica colpa era quella di trovarsi in casa al momento della rapina.
I tre, tutti incensurati, vivevano da anni in Italia. Uno di loro era il giardiniere della villa. Proprio lui ha facilitato il compito degli inquirenti telefonando alla madre con un cellulare rubato in casa. A lei ha confessato di aver fatto un guaio. Ha detto proprio così, un guaio. E subito dopo non ha esitato a trasformare in danaro le fedi strappate dalle mani delle vittime agonizzanti.
Quaranta euro l’una. Tanto le ha valutate un orafo del Borgo Orefici che ha rilasciato regolare ricevuta. Chissà se l’agitazione mostrata dai rumeni non lasciasse immaginare la provenienza illecita degli anelli. Ma in fondo, la cosa non riguardava il commerciante. Ognuno fa il suo lavoro.
Il nuovo questore di Napoli, Santi Giuffrè, ha decretato la chiusura dell’oreficeria.
Di Admin (del 27/04/2009 @ 08:48:33, in Articoli, linkato 1678 volte)
Ancora una volta i nostri politicanti hanno fatto del loro meglio per svilire il senso e l’importanza del 25 Aprile. Ribadendo che per loro il potere è l’unico valore condiviso. Mentre Berlusconi e Franceschini seguivano precise strategie comunicative, in tante parti del Paese si conducevano percorsi ricchi di silenzio, coraggio e dignità.
Come a Scampia, terra sconsacrata da stereotipi che rischiano di annullare qualsiasi tentativo di riscatto sociale. Certo, i problemi a Scampia non mancano. Può persino succedere di morire senza motivo. Come è successo ad Antonio Landieri, mentre giocava a bigliardino con gli amici. Era il 6 novembre 2004 e da allora Antonio insegue ancora giustizia. Perchè quella morte, la morte di un ragazzo con una grave paralisi fin dalla nascita, fu subito etichettata come un regolamento di conti.
Da allora mille iniziative sono fiorite per difendere la sua memoria. Tra queste anche un concorso letterario, giunto alla sua seconda edizione. Tanti racconti da tutta Italia ne hanno decretato il successo. I migliori arricchiranno la collana I pizzini della legalità.
Sabato 25 Aprile a premiare i racconti c’era anche la mamma di Antonio. Ne ha dovuti buttare giù di bocconi amari dopo la morte del figlio. Ha dovuto persino spiegare che No, alla loro famiglia non ci pensa la camorra, perché lui non c’entrava niente con quelli là. Avrebbe dovuto pensarci lo stato. Non lo ha fatto. A Scampia però, il suo ricordo è vivo.
Di Admin (del 04/05/2009 @ 08:33:54, in Articoli, linkato 1847 volte)
Pochi giorni all’avvio della centesima edizione del Giro d’Italia. Variata in extremis la tappa napoletana. L’eterna impraticabilità di Via Coroglio ha imposto la definizione di un percorso certo meno suggestivo. Ma per gli organizzatori i problemi non finiscono qui.
La positività di Davide Rebellin alla CERA, l’epo di terza generazione, ha minato la già fragile credibilità di uno sport in crisi. Dopo aver strappato la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino, il ciclista veneto aveva urlato al mondo la propria gioia: “Questa è la vittoria del ciclismo pulito”.
Per esprimere un giudizio è d’obbligo attendere l’esito delle controanalisi. La moglie, nonché manager di Rebellin, giura la totale estraneità del suo assistito. Magari i coniugi riusciranno a dimostrare che la cera è stata sì adoperata, ma solo per lucidare a dovere il parquet.
Tornando alla corsa, il favorito è Ivan Basso, che ha appena scontato la squalifica di due anni per doping. Riflettori puntati su Lance Armstrong, sette volte vincitore al Tour de France, da sempre al centro di sospetti, peraltro mai verificati. Mancheranno perché squalificati, Riccò e Sella, che infiammarono la scorsa edizione, salvo poi risultare positivi all’antidoping.
A tirare le somme ci si chiede se gli organizzatori, più dello stato del manto stradale, dovranno preoccuparsi dell’apertura delle farmacie presenti lungo il percorso, per garantire l’ormone giusto al momento giusto. E che vinca il migliore!