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E il coraggio di un bambino ruppe il silenzio
Di Admin (del 17/03/2008 @ 08:42:32, in Articoli, linkato 1968 volte)

10 agosto 2007, Magic Word di Licola. La consueta folla all’ingresso del parco acquatico flegreo. Ma quella mattina è diversa da tutte le altre. In due si fanno spazio fra la gente e, mettendo in grave pericolo la vita di decine di persone innocenti, uccidono un camorrista. L’ennesimo atto di guerra fra i diversi clan che divorano la città.

I killer agiscono a volto scoperto. Non hanno nulla da temere. Le coscienze dei cittadini soffrono di narcolessia di giorno e riposano la notte. Incoraggiate da uno stato assente che quotidianamente dimostra le sue incapacità.

Ma qualcosa guasta il piano dei sicari. Un ragazzino vede in volto l’assassino. Fissa il suo sguardo, i suoi occhi. E non esita a riconoscerlo tra le foto mostrategli dagli investigatori. Da allora la sua è una vita blindata. Vive sotto il controllo della Polizia. La famiglia ha abbandonato la periferia di Napoli. Decisa a non tornarci più. In tribunale sarà costretto a ripetere la sua testimonianza, a confermare il suo limpido coraggio.

Una storia importante. Quel tredicenne ha vissuto nello stesso degradato contesto che spinge molti suoi coetanei nelle braccia della camorra o li relega ai margini della società. Scegliere, dunque, è ancora possibile. Ma è tanto, troppo difficile.

Quanti, fra noi, troverebbero la forza e la fiducia nelle istituzioni per seguire questo esempio, rischiando in proprio per difendere l’ideale di giustizia? Una vicenda che libera una speranza ma, con essa, anche tanta amarezza.