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Guerre che "si corrispondono"
Di Admin (del 01/02/2010 @ 18:01:13, in Articoli, linkato 1787 volte)

Un articolo di Indro Montanelli sulla guerra civile in Spagna

Strana città Napoli. Ci si duole con regolarità della modesta offerta culturale e poi si rischia di non riconoscere l'importanza di un evento. È il caso della mostra dei Corrispondenti della guerra di Spagna che s'inaugura questa sera alle 19.00 al Cervantes di via Nazario Sauro. Fortemente voluta dal direttore dell'istituto iberico Vicente Quirante, la mostra curata da Carlos Garcia presenta trenta reportage originali della guerra civile che lacerò la Spagna dal 1936 al 1939.

Il conflitto esplose pochi mesi dopo le libere elezioni vinte dal Fronte Popolare, l’unione delle forze di sinistra, e trasformò la Spagna in un laboratorio politico, precorrendo quanto poi si sarebbe verificato su scala mondiale con lo scoppio della seconda guerra. Anche la vittoria del regime di Franco, destinato a occupare la Spagna per quasi quaranta anni, anticipò la notte che calava sul vecchio continente preda di regimi totalitari.

Al centro della mostra le cronache dei giornalisti dell’epoca. Firme che a rileggerle oggi fanno rabbrividire. Hemingway, Malraux, Dos Passos, Saint-Exupéry, Orwell, Montanelli e tanti altri raccontarono un momento cruciale della storia europea. Grazie alle loro inimitabili penne e con una passione politica che faceva capolino negli articoli senza però torcere un solo capello alla realtà dei fatti.

Quell’epoca è stata definita l’età dell’oro del giornalismo. La guerra veniva mostrata per come realmente accadeva, seguendo le alterne vicende da osservatori ravvicinati. Nulla a che vedere con i comodi alberghi a cinque stelle da dove i corrispondenti di tutto il mondo raccontavano la guerra in Iraq. Il bombardamento a tappeto di Guernica con il quale l’aviazione falangista rase al suolo la cittadina basca uccidendo duemila civili sarebbe rimasta una pagina ignota se George Steer, corrispondente del Times, non avesse reso noto al mondo ciò che Franco provò a negare per anni.

Il conflitto provocò la morte di un milione di persone. Una ferita impossibile da cicatrizzare, eppure la Spagna seppe voltare pagina e recuperare il tempo perduto, fino a divenire pilastro dell’Unione Europea. Ciò è stato possibile anche grazie alla promulgazione di una carta costituzionale moderna e progressista. All’inaugurazione sarà presente Alfonso Guerra, uno dei padri della costituzione spagnola. Un motivo in più per essere presenti.