\\ : Articolo : Stampa
Acqua, meglio controcorrente
Di Admin (del 22/12/2009 @ 10:21:24, in Articoli, linkato 1896 volte)

Acqua bene di tutti

Privatizzazione dell’acqua. Riccardo Realfonzo l’ha indicata come una causa delle dimissioni da assessore al Bilancio. Il suo impegno per l’acqua pubblica si è infranto contro le solite e stantie logiche di partito. Se le istituzioni vengono meno non resta che far risuonare nitida la volontà popolare.

Negli anni Settanta alcune importanti questioni civili divennero quesiti referendari e il popolo sovrano votò, ad esempio, a favore del divorzio. Oggi la maggioranza dei cittadini sa di non poter influire sugli atti legislativi posti in essere dalla classe politica. Vi è una diffusa rassegnazione che per beni primari come l’acqua deve essere accantonata senza esitazioni.

L’ultimo passo di un iter legislativo allarmante è il Decreto Ronchi del 19 novembre per il quale non sarà più possibile affidare i servizi pubblici locali ad imprese totalmente pubbliche, ma sarà d'obbligo indire gare o creare società miste pubblico private. Una legge che impatta su acqua, rifiuti e trasporti.

Il problema riguarda relativamente i comuni più efficienti, che potranno partecipare e vincere le gara d’appalto e continuare a gestire il servizio in proprio. Diverso il discorso per i comuni meno virtuosi, e sono tanti, che cederanno il passo a società private. Con prevedibile aumento dei costi, a fronte di un servizio non necessariamente migliore.

Comuni non all’altezza nell’erogazione del servizio, ancor meno lo saranno nel controllo di enti privati che operano per massimizzare i profitti. Chi ci garantirà, ad esempio, che la qualità dell’acqua non diventi scadente, favorendo in tal modo un sensibile incremento delle vendite di acque minerali prodotte da influenti multinazionali?

Sull’acqua dunque, è urgente intervenire, ma in direzione opposta a quanto fatto fino ad ora. I dirigenti locali inetti dovrebbero essere rimossi e sostituiti da persone capaci. Somme ingenti andrebbero investite su impianti e acquedotti che mostrano crepe paurose. Come si legge nel Censimento delle risorse idriche dell’Istat, nel 2008 in Italia per erogare 100 litri di acqua se ne devono prelevare ben 165, con una dispersione pari al 40%.

Occorre dunque rinnovare gli impianti, limitare i casi di prelievi non autorizzati, ridurre gli sprechi. Almeno sull’acqua, non facciamoci spogliare di ogni diritto, non deleghiamo il nostro futuro a persone non sempre all’altezza.